
Salta, per mancanza del numero legale, l’approvazione definitiva delle nuove tariffe dell’Alto Calore da parte del Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano (EIC). L’Ente Idrico Campano (EIC) era stato convocato per il giorno 8 agosto 2025, alle ore 15:00,ma non raggiunge il numero legale e l’approvazione definitiva delle nuove tariffe dell’Alto Calore salta, ma solo momentaneamente, per la gioia dei sindaci che si erano opposti all’operazione nel Consiglio di distretto irpino e dei comitati civici provinciali. Una sospensione che fa tirare il fiato ai sindaci contrari e ai comitati civici, ma solo fino al 27 agosto, data in cui l’assemblea sarà riconvocata e, salvo colpi di scena, lo schema regolatorio 2024-2029 passerà a maggioranza.
- Comunicazioni.
- Approvazione del verbale della seduta del 18 luglio 2025.
- Schema regolatorio 2024-2029 per il gestore Alto Calore Servizi SpA.
- Modifica della forma di gestione del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Distrettuale Caserta.
- Schema regolatorio 2024-2029 per il gestore ITL SpA.
- Schema regolatorio di convergenza per i comuni di Valle di Maddaloni, Calvi Risorta, Cancello ed Arnone e Puglianello.
- Determinazioni sulla nuova sede dell’Ambito Distrettuale Sele.
Le assenze, in parte dovute a impegni istituzionali, hanno permesso di superare il problema del poco tempo tra la convocazione e l’invio degli atti, evitando possibili ricorsi. Ma lo slittamento non ferma il dibattito.
Il presidente dell’EIC, Luca Mascolo, difende gli aumenti, spiegando che derivano da parametri tecnici fissati dall’Autorità di regolazione e sono necessari per garantire l’equilibrio finanziario dell’Alto Calore, oggi in grave crisi. Le proiezioni prevedono incrementi del 19,89% per il biennio 2024-2025 e ulteriori ritocchi nei quattro anni successivi. “Una tariffa diseconomica genera debiti – afferma – e l’Acs rischia di non poter coprire nemmeno i costi energetici. Serve agire con responsabilità per garantire il servizio e tutelare i lavoratori”.
Di segno opposto il consigliere Salvatore Parisi (delegato del Comune di Napoli), che parla di “blitz fallito” e contesta la legittimità della seduta, lamentando tempi troppo stretti per l’esame dei documenti e definendo gli aumenti una scelta politica. “Sarebbe stato più serio rinviare la riunione e consegnare gli atti in tempo utile” dichiara, ipotizzando che alcune assenze siano state un segnale di dissenso.
Dal punto di vista giuridico e procedurale, diversi sindaci e comitati civici avevano sostenuto che l’aumento delle tariffe dell’Alto Calore non sia valido o, quantomeno, contestabile per motivi legati principalmente alla legittimità della seduta in cui si sarebbe dovuto approvare lo schema.
In sintesi: al momento l’aumento non è stato approvato, e se lo sarà il 27 agosto, chi si oppone potrebbe comunque tentare un ricorso amministrativo (TAR) fondato sul mancato rispetto dei termini di convocazione e sulla carenza di istruttoria.
Intanto, mentre si discute di tariffe e piani di ammodernamento, la crisi idrica prosegue: ieri 27 comuni del distretto irpino-sannita sono rimasti senz’acqua fino all’alba di oggi.