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In queste condizioni atmosferiche, il suolo perde rapidamente calore durante la notte e l’aria più fredda tende ad accumularsi nei fondovalle e nelle conche, dando luogo al fenomeno dell’inversione termica: temperature più rigide nei bassi strati rispetto alle quote collinari e, in alcuni casi, persino montane.
Le temperature più basse
Secondo i dati della rete Campanialive.it meteo, il valore minimo più basso è stato registrato sull’altopiano del Lago di Laceno, dove il termometro è sceso fino a -7,0°C a 1064 metri di quota. Valori ampiamente sotto zero anche in altri centri dell’Irpinia e dell’Appennino campano:
Lioni (AV): -3,4°C
Monte Terminio (AV): -3,2°C
Cesinali (AV): -1,8°C
Atripalda (AV): -1,6°C
Padula (SA): -1,3°C
Benevento c.da Roseto: -1,0°C
Sala Consilina (SA): -0,8°C
Montesarchio (BN): -0,6°C
Diffusa quindi la gelata notturna nelle aree interne, con brina al suolo e superfici ghiacciate, condizioni tipiche delle notti anticicloniche invernali.
Capoluoghi: forte contrasto tra interno e costa
Decisamente diverso lo scenario nei capoluoghi di provincia, dove l’effetto mitigatore del mare e dell’urbanizzazione ha limitato il calo termico:
Avellino: 1°C (circa -3°C sotto la media)
Benevento: 1°C (fino a -5°C sotto la media stagionale)
Caserta: 7°C
Napoli: 9°C
Salerno: 10°C
Il divario tra zone costiere e aree interne evidenzia ancora una volta il ruolo chiave dell’orografia campana e delle condizioni atmosferiche stabili nel determinare forti escursioni termiche.
Lo scenario del Laceno
La foto del Lago di Laceno, simbolo di questa notte gelida, mostra chiaramente brina diffusa e tratti ghiacciati: un’immagine che racconta meglio di qualsiasi dato gli effetti del gelo da irraggiamento nelle conche interne dell’Appennino campano.
Nei prossimi giorni, in assenza di nuvolosità e vento, notti simili potrebbero ripetersi, con nuove gelate soprattutto nelle zone vallive e montane dell’entroterra.