Riflessione sull’installazione delle antenne 5G della poetessa e sociologa Maria Ronca

Riflessione sullinstallazione delle antenne 5G della poetessa e sociologa Maria Ronca

Riflessione sullinstallazione delle antenne 5G della poetessa e sociologa Maria RoncaNon basta Covid 19. La preoccupazione dei cittadini sulle installazioni delle antenne 5G. Prigionieri in casa e impossibilitati a mobilitarsi per attenzione il problema.

Si susseguono condivisioni e riflessioni su argomenti di interesse collettivo, che tra proiezioni a confronto, pro e contro, in tutta Italia sono state installate come alberi, con morti sospette di api uccelli e persone. Non si tratta certo di supposizione, rubricate, come leggende metropolitane.

La cosa non mi lascia affatto né tranquilla né indifferente. La cosa peggiore è l’oscurantismo nel tentativo di sminuire o allentare il pensiero in un tempo di ritiro e di stanziamento forzato e nel bene dell’umanità.  Ma qui non si tratta di supposizioni, sensazioni, apparenze e coincidenze.

Le comunità investite dai cambiamenti, che la riguardano, hanno tutto il diritto a valutarne gli effetti e gli impatti e a decidere, o meno, di installare antenne con inbubbie conseguenze sulla salute pubblica.

   Se in Italia non c’è, prima dell’installazione, la ricerca, allora le antenne non si mettono, in via sperimentale, né a Quarto né in nessun posto, né oggi né domani.

    Finché si tratta di mettere in pericolo la salute della popolazione non si piantano antenne, in nome del progresso.

    Lo sperimentino su coloro che, dietro un’assicurazione sulla vita, sono disposti a fare da cavie umane, io no.

Il futuro è nelle mani di tutti, nella responsabilità di non recare danno a nessuno.

   Si violano i diritti sacrosanti, sanciti nei trattati, leggi e regolamenti che impongono vincoli al super sfruttamento di qualsiasi forma contro la VITA.

  REFERENDUM SUBITO!

  Se non contano i morti, che non esiste un registro dei tumori regionali e nazionali e internazionali, una ricerca seria, capillare e diffusa allora “piantare altri veleni” non sono utili a nessuno.

  Il mio cervello

Vive nell’autonomia

Di decidere se usare

La tecnologia per sostituirmi

In tutto e per tutto

Ad una macchina

O alla strategia di marketing.

  L’umanità si avvale delle innovazioni

Per migliorare la vita e le relazioni

non per soccombere.

  Se fuori casa, vige l’oscurantismo, che nulla a che fare con il bene sociale, allora non sarò cavia, in nome della tecnologia.