Domenica 20 Marzo, presso il circolo “L’Incontro” sito in Baiano, Antonio Caccavale ha presentato la nuova edizione, arricchita di particolari, di “Tufino e i Tufinesi nella storia”; l’opera si compone di una serie di interessanti monografie su personaggi che hanno lasciato un segno nella storia del territorio tufinese. Con quest’opera il professor Caccavale ha cercato di raccontare la storia locale mantenendo come sfondo la storia generale. Lo scritto mira a suscitare, in particolare, nei più giovani, la curiosità e l’interesse per le proprie origini e verso la storia locale.
L’opera si focalizza, in modo particolare, su alcuni personaggi di spicco, quali: Marzio Mastrilli, secondogenito di Mario, duca di Marigliano e di Giovanna Caracciolo di Capriglia, marchese di Gallo (di cui ottenne il titolo di duca nel 1813); nel 1783 fu nominato ministro plenipotenziario a Torino, nel maggio-giugno 1786 fu richiamato a Napoli, dallo zio Caracciolo, fu nominato Dicastero degli Esteri. In seguito fu diplomatico e ministro presso la corte Borbonica del Regno delle due Sicilie e, inoltre, ministro degli esteri di Gioacchino Murat, re del Regno di Napoli. Isabella Mastrilli, una delle poche donne letterate del ‘700, autrice di opere teatrali, opere in versi nonché promotrice dell’Accademia di Marigliano; Vito Genovese, detto anche “Don Vitone”, uno dei più efferati assassini della malavita organizzata e capo della mafia italo americana. Nato a Risigliano, frazione di Tufino, emigrò negli Stati Uniti d’America con la famiglia, nel 1912, stabilendosi prima nel Queens e poi a Little Italy, nel distretto di Manhattan. Si unì, da adolescente, alle bande di «cumparielli» napoletani che imponevano con la violenza il pagamento della “protezione” e gestivano le lotterie illegali all’interno della comunità italiana. Nel 1931 fu nominato vicecapo nella “nuova famiglia” creata da Luciano che “sostituì” nel 1936 La ricostruzione è stata possibile, anche, grazie ai pochi frammenti rinvenuti da scritti di alcuni appassionati studiosi di storia locale.
L’opera ci immerge totalmente nella storia del nostro territorio partendo dall’Alto Medioevo e rintracciando nel territorio di Tufino ed Avella una forte influenza romana. Quasi sicuramente le terre Tufinesi furono attraversate da soldati romani negli anni della seconda guerra sannitica, quando Nola ed Avella si arresero alla forza di Roma. A testimonianza della qual cosa abbiamo il monumento funerario a Starza. Nell’88 a.C. Silla assediò Nola ed obbligò alla resa Pompei, Ercolano e Stabia. Probabilmente, crollato l’Impero Romano D’Occidente, la popolazione tufinese dovette sottostare alle prepotenze dei barbari.
L’opera affronta un fenomeno, particolarmente attuale ancora oggi: l’emigrazione italiana, soffermandosi nel periodo che va dal 1892 al 1924. Nel testo è presente, infatti, un elenco di oltre 800 tufinesi che emigrarono negli gli Stati Uniti d’America in quegli anni. La ricostruzione è stata possibile grazie ad un paziente e meticoloso lavoro di ricerca nelle banche dati della Fondazione “The Statue of Liberty – Ellis Island e di “Castel Garden”. L’elenco degli immigrati tufinesi è preceduto dal saggio “L’odissea degli emigranti” il quale permette di capire, maggiormente, le difficoltà e le sofferenze a cui vanno incontro tutti coloro che lasciano la terra natia in cerca di fortuna.
Prima della presentazione il geologo Nunzio Troilo, docente negli Istituti Statali d’istruzione superiore, ha analizzato il nostro paesaggio con delle interessanti spiegazioni sul Tufo (dal quale la città di Tufino prende il nome).
Il professor Antonio Caccavale ha insegnato storia ed italiano nelle scuole secondarie di secondo grado. Appassionato di storia locale, attualmente sta lavorando alla ricostruzione del catasto onciario di Tufino(1746), Risigliano(1753) e Vignola(1754). Dal 1997 al 2001 è stato consigliere comunale.