Il Borgo di Bisaccia una delle zone interne dell’Irpinia meta di turismo culturale.

Il Borgo di Bisaccia una delle zone interne dellIrpinia meta di turismo culturale.

Il Borgo di Bisaccia una delle zone interne dellIrpinia meta di turismo culturale.Ieri sabato sei giugno, abbiamo avuto modo di visitare il Borgo medioevale di Bisaccia, constatando che il turismo non è solo religioso in Irpinia, come può essere quello di Montevergine, ma esiste anche un turismo culturale, delle aree interne irpine.

Il borgo antico di Bisaccia si raggiunge in 32 minuti dal capoluogo Avellino, abbarbicato su di una collina c’è il castello ducale Federiciano da cui lo sguardo ha una visione panoramica dell’intera valle sottostante e spaziare fino alla lontana Sant’Agata di Puglia. E’ quello che, abbiamo e hanno visto ieri i numerosi turisti arrivati un pullman o con proprie macchine nel borgo antico di Bisaccia.

Quello che colpisce a prima vista sono i caratteristici tetti delle case coperti con tegole a coppi di argilla che si uniformano con il paesaggio sottostante. Case, che circondano il castello, restaurate dopo il terremoto del 1980, che colpi l’Irpinia.

All’interno del castello si sviluppa al piano terra il museo archeologico “esso si articola in un percorso espositivo cronologico in senso orizzontale lungo il quale sono esposti i reperti in mostra di proprietà statale, provenienti dagli scavi eseguiti sulla collina del Cimitero Vecchio, con l’obiettivo di ricostruire la storia di Bisaccia in età protostorica e arcaica“.

Il borgo un autentico gioiello di architettura fermo nel tempo, con i suoi portoni le sue strade lastricate di pietra lavica, la facciata della chiesa madre, la volta interna in mattoni rossi refrattari del piccolo bar nella piazza centrale, le botteghe che ancora esistono con i suoi pochi abitanti, che non si sono trasferiti nella Bisaccia nuova

Tutto questo però si può ammirare in altri borghi, Castelli e aree archeologiche esistenti in alta Irpinia a cominciare; da Trevico (il più alto comune della provincia di Avellino), Calitri, Zungoli, Grottaminarda, Gesualdo e aree archeologiche di Mirabella Eclano e Flumeri ( questa devastata dalle costruzioni che sono sorte su di essa).

Quello che però in parte frena o scoraggia l’arrivo dei turisti sono le strade quasi tutte declassate a provinciali, come pure quelle rimaste ANAS il cui manto stradale in più parti è quasi intransitabile.

Carmine Martino