4 Novembre, Flumeri celebrazione dell’ Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti.

4 Novembre, Flumeri celebrazione dell Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti.

Oggi è il 4 Novembre e come ogni anno da oltre un secolo, l’Italia celebra il giorno dell’ Unità nazionale e la Festa delle Forze Armate. La data, Istituita nel 1919 è stata scelta come simbolo per  festeggiare le forze armate e per ricordare il 4 novembre 1918, la vittoria sull’esercito austro ungarico.

Per questo evento, il Comune di Flumeri come ogni anno, avvalendosi della collaborazione delle associazioni  di volontariato presenti sul territorio, ha predisposto  la posa di una corona di alloro, al monumento dei caduti di tutte le guerre, sito in via Olivieri.

La manifestazione ha avuto inizio, con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Maria Assunta con la benedizione della Corona di Alloro, officiata da Don Michele Contardi,  (il Vice-Parroco di Flumeri). Al termine della funzione religiosa, si è formato un corteo, con la partecipazione anche degli alunni delle scuole di Flumeri accompagnati dai loro rispettivi, insegnati e professori,  che dal piazzale antistante la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, ha raggiunto, il monumento dei caduti, dove, Angelo Antonio Lanza (Sindaco di Flumeri) ha commemorato i caduti flumeresi di tutte le guerre, con appassionato  discorso.

All’evento, oltre al Sindaco Lanza, erano presenti: Domenico Palumbo (Maresciallo della Stazione Carabinieri di Flumeri), Angela Masucci – Angela Garofalo e Pasquale Moschella (Assessori al Comune di Flumeri), Sonia Schena (Comandante Polizia Municipale di Flumeri), Antonietta Raduazzo e Guerriero M. Rosaria (Presidente e Vice  Org. Bagliori di Luce ODV), Francesco Giacobbe (Presidente Protezione Civile flumerese), Giuseppe Rinaldi (Presidente RGPT Protezione Civile).

Al termine della cerimonia, abbiamo posto delle domande al Sindaco Lanza.

Il 4 novembre 1918, per le genti di allora sembrò la fine di tutte le guerre per un futuro migliore, ma come tutti sappiamo non è stato così. Noi, cosa ci possiamo aspettare oggi con una guerra ai confini dell’Europa?

“Oggi abbiamo commemorato il 4 novembre 104 anni dopo la firma dell’armistizio , che vide la fine della grande guerra mondiale. Così denominata, per il carico di morti che portava con se, e  oltre seicentomila caduti furono gli italiani. Mentre, diversi  milioni invece  furono i caduti di tutto il mondo. E’ stata la più grande guerra , che ha portato un così carico di morte. Ovviamente parlando della prima guerra mondiale, non possiamo, dimenticare le altre guerre che ci sono state negli anni avvenire. In particolare ricordiamo, la seconda guerra mondiale, con l’olocausto che ha portato con se il disastro umanitario e anche milioni di morti. In quella occasione. Poi, si sono susseguite altre guerre, non più uomo a uomo, ma che sono diventate più sofisticate nel tempo, con armi non convenzionali come le armi nucleari, la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki. Dopo c’è stata la guerra del golfo, e il medio oriente è ancora un focolaio. E,  ad  ultimo non più tardi di dieci mesi fa, arriva una guerra alle porte dell’ Europa, l’invasione dell’ Ucraina da parte della Russia. Sono tutte queste circostanze che ci devono far riflettere, di fare in modo che il futuro non ci deve più riservare morti dovute alle guerre. Ma, che il futuro sia invece più propizio per i nostri figli, che sia fatto di prosperità e di prospettive per un futuro migliore “.

La presenza a questa cerimonia dei ragazzi delle scuole di Flumeri , per loro può avere un significato  per il loro futuro?

“In effetti, ciò che  ho inteso fare con i ragazzi delle scuole è stato, quello di appellarmi alla possibilità di dialogare prima di intervenire con la forza. Perchè il dialogo è l’unica forma, l’unico modo che ci permette di prevenire una guerra per far si che le dispute vengano risolte senza l’intervento appunto delle armi. Io mi auguro, che i giovani di oggi facciano tesoro di quello che ci sta accadendo, perchè diciamo, in una situazione di squilibrio planetario umanitario, la mia preoccupazione va proprio al futuro delle nostre generazioni, perchè sono loro che pagheranno enormemente lo scotto dei nostri atteggiamenti. I nostri governanti, devono far si che si capisca e che tutti capiscano, che il dialogo è l’unica via che ci può salvare. Dialogare, non vuol dire arrendersi. Dialogare, significa cercare di capire quali sono le ragioni dell’altro e far capire quali sono le nostre ragioni. Per far si, che attraverso diciamo il cedere un po da una parte, un po da dall’altra possa portare a risoluzione pacifica dei problemi. Questo, è l’augurio che io mi sono sentito dire ai ragazzi della scuola, con la speranza che queste parole che abbiamo pronunciate,  non cadono nel vuoto. Perchè,  non esiste una guerra giusta, o una guerra santa come è stato definita in alcune circostanze dagli uomini, e non esiste una guerra preventiva. Le guerre sono sempre negative portano sempre vittime e distruzioni. Il 4 novembre va ricordato come la data di cessazione della guerra, ma soprattutto come una data che le forze armate vengano utilizzate come strumento di pace , per la risoluzione dei conflitti senza intervento militare. Facendo in modo, che il dialogo prevalga su tutto”.

La cerimonia al monumento dei caduti, nonostante l’impegno profuso dall’ Amministrazione Comunale e dalle Associazioni operanti sul territorio, non ha visto la partecipazione dell’intera comunità flumerese. Il che, è da stigmatizzare, perchè il significato del 4 novembre racchiude tutti quei valori, che sono proprietà comune di tutti gli Italiani, ai quali non bisogna mai abdicare.

Carmine Martino

4 Novembre, Flumeri celebrazione dell Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti. 4 Novembre, Flumeri celebrazione dell Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti. 4 Novembre, Flumeri celebrazione dell Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti. 4 Novembre, Flumeri celebrazione dell Unità nazionale e delle Forze Armate al Monumento dei Caduti.