Riflettori aperti sulle funzioni e sulle disfunzioni del colon nella conversazione di Bianco all’ ”Incontro”

Riflettori aperti sulle funzioni e sulle disfunzioni del colon  nella conversazione di Bianco  all’ ”Incontro”

 Interessante e articolata disamina sul ruolo del colon nella complessa struttura di quella armoniosa “macchina” qual è il corpo umano, in cui tutti gli elementi e congegni s’integrano e interagiscono tra loro. E il livello “qualitativo” della loro integrazione e integrazione, segna la generale efficienza della “macchina corporea”, al di là delle possibili criticità derivanti dalla sua conformazione originaria o determinate dallo scorrere degli anni. La tematica é stata proposta con chiarezza di linguaggio e la necessaria semplicità d’intento divulgativo dal dottor Alfonso Bianco, già medico-chirurgo al “Monaldi” di Napoli, nei locali del Circolo socio-culturale “ LIncontro” di via Luigi Napolitano.

Il supporto delle diapositive illustrative è servito ad “arricchire” i dati conoscitivi della conversazione, facendo risaltare la delicata e sinuosa configurazione anatomica del colon che si sviluppa per misure variabili di oltre un metro di lunghezza. Sotto i riflettori, Bianco poneva le specificità funzionali del colon, in relazione con il sistema digerente gastro-intestinale. Flora batterica, motilità, secrezione, digestione, assorbimento erano gli aspetti focalizzati con ricchezza di dettagli, sui versanti della connessa buona funzionalità o sui versanti delle loro disfunzioni o inadeguata funzionalità, con tutte le complicazioni stati di malessere e patologie conseguenti. E la prevenzione come il contrasto alle disfunzioni “passano” attraverso il cibo sano, buono e sicuro, che identifica e connota per naturalità e semplicità la Dieta mediterranea.

Un’incisiva conversazione-lezione, quella del dottor Alfonso Bianco, che teneva ad evidenziare l’importanza sociale della divulgazione medica. Un percorso, che impegna e coinvolge, in prima battuta, proprio i cittadini, che in ragione delle conoscenze acquisite, diventano i “primi” medici di se stessi. E’ la condizione propedeutica migliore possibile, per rapportarsi compiutamente alla professionalità dei medici curanti. E’ lo stato d’empatia, che favorisce non solo diagnosi adeguate, ma anche terapie congrue ed efficaci per la buona salute.