Comitato sviluppo aree interne: commissarimento Camera Commercio Irpinia-Sannio trasformato in occupazione abusiva

Comitato sviluppo aree interne: commissarimento Camera Commercio Irpinia Sannio trasformato in occupazione abusiva


Il commissariamento della Camera di Commercio Irpinia-Sannio si è trasformato in una vera e propria occupazione di un ente pubblico, con conseguente delegittimazione dei territori e delle  organizzazioni deputate a rappresentare, in base alla legge e al regolamento, le categorie produttive.

A questo punto, ci chiediamo se il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, intenda intervenire per risolvere un serio problema o se preferisca dare piena copertura politica ad un simile abuso di potere, mortificando e penalizzando le aree interne, dirottando casomai le risorse su altre province, a cominciare da Salerno, per scopi che nulla hanno a che vedere con la missione istituzionale della Camera di Commercio.

Dalla nomina del commissario Girolamo Pettrone, a firma di De Luca, e dal suo insediamento è trascorso oltre un anno, ma nulla si è mosso. Non è stato compiuto alcun doveroso passo per l’avvio delle procedure necessarie al ripristino degli organismi democratici elettivi.

Si è soltanto provveduto a gravare le casse camerali di costi supplementari, con provvedimenti, attribuzioni di indennità ed incarichi dirigenziali, a dir poco discutibili e contestabili.

Anche la nomina del nuovo segretario generale, Raffaele De Sio, oltre che inopportuna ed inappropriata, è risultata assolutamente improduttiva, considerato che l’incarico specifico assegnato, per la definizione della platea elettorale interna, resta ancora di fatto incompiuto.

Siamo, pertanto, di fronte ad una evidente tattica dilatoria, al fine probabilmente di condizionare l’esito della consultazione, non senza conseguenti benefici personali, e ad una forzatura inaccettabile, a spese dei cittadini, dei contribuenti e delle categorie produttive irpine e sannite

I primi, peraltro, ad aver pagato un dazio in questa fase sono gli imprenditori e le attività delle province di Avellino e Benevento, a causa dell’aumento dei diritti camerali imposti dal vertice.

Restando in attesa di una risposta del governatore della Campania, non possiamo che esprimere un giudizio negativo sull’atteggiamento di assoluta noncuranza dei consiglieri regionali delle aree interne, che restano in silenzio di fronte a quanto accade e alle responsabilità di Palazzo Santa Lucia, peraltro dopo che alcuni di questi consiglieri si sono molto dati da fare, nel precedente passaggio, per orientare le ultime elezioni dell’ente, creando soltanto confusione e agevolando il percorso dei soliti improvvisati esecutori, che si sono resi colpevoli della cattiva gestione e della bagarre, che hanno portato ad un commissariamento formalmente illegittimo.