BAIANO. All’” Incontro” si riunisce il comitato civico “Alto Clanio-Abella”. Obiettivo: la coesione intercomunale per la citta’ produttiva ed europea

BAIANO. All’” Incontro” si riunisce il comitato civico “Alto Clanio Abella”. Obiettivo: la coesione intercomunale per la citta’ produttiva ed europea

Si rimette in carreggiata l’iniziativa del Comitato civico intercomunale, che punta a promuovere la Municipalità unica, a cui afferiscano per fusione i Comuni di Avella, Baiano, Sperone, Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle. La nuova fase sarà avviata giovedì prossimo alle ore 20,00 nei locali del Circolo “L’Incontro”, dopo lo stop…vacanziero consumatosi tra giugno ed agosto, ed è stata preceduta e scandita dagli “Appuntamenti” ricognitivi sul “che fare”, e con quali modalità di metodo, svoltisi con cadenza seBAIANO. All’” Incontro” si riunisce il comitato civico “Alto Clanio Abella”. Obiettivo: la coesione intercomunale per la citta’ produttiva ed europeattimanale per circa quattro mesi- proprio nella sede del sodalizio di via Luigi Napolitano. E’ convocata l’assemblea di quanti, tra cittadini, cittadine, gruppi di volontariato e associazioni già hanno aderito- recependone la validità- al progetto della Municipalità unica– dando impulso alla formazione del Comitato civico che ha elaborato e adottato il Manifesto di intenti e lo Statuto, chiavi di volta e d’ispirazione fondante dell’iniziativa.

L’itinerario, su cui è incamminato il Comitato civico intercomunaleAlto ClanioAbella” è mirato alla costruzione della Città vivibile, produttiva ed europea, in funzione della Municipalità unica. E’ l’obiettivo, che fa ricomporre quella ch’ stata la diaspora amministrativa del passato e costituisce il ritorno al vero senso della Storia del territorio, di cui Abella\Avella è il cuore, la cifra rappresentativa senza sterili nostalgie, ma con lo sguardo ben rivolto verso le dinamiche del Terzo Millennio sull’orizzonte comunitario d’Europa. E’ l’itinerario che non interferisce con quello intrapreso dall’attuale Unione intercomunale, che mira a realizzare la Municipalità unica per gradi e nei tempi che di necessità diventano lunghi, in parallelo con la progressiva e volontaria dimissione delle funzioni, attualmente in capo ai Comuni, fino ad…azzerarle, conferendo forma e struttura al soggetto istituzionale della Municipalità unica appunto.

Per il Comitato civico intercomunale la strategia, su cui puntare, è, invece, quella dell’immediata istituzione della Municipalità unica, anche in ragione dell’accesso alle importanti ed esclusive incentivazioni economiche e fiscali previste dalle normative proprio per i progetti di Unione e Fusione intercomunale e per rapportarsi al meglio possibile con i programmi finanziati e promossi dall’ Unione europea con cui sono “privilegiate” le territorialità sui versanti dei piccoli e medi Comuni, soprattutto se già costitutivi di conurbazioni formatesi naturalmente, com’è nel caso in specie. Ed è la linea che è stata già percorsa o è in atto in rilevanti realtà comunali della Lombardia, del Veneto, dell’EmiliaRomagna e della Toscana. Senza dire che la Municipalità unica propugnata ed auspicata dal Comitato civicoAlto ClanioAbella” non può essere scissa dalla visione di organica unitarietà per il complessivo governo urbanistico del territorio; governo, che non è collegabile affatto con i “minimali” Puc in corso, se si vuole che sia propedeutico al reale sviluppo civile e socio-produttivo delle comunità.

Così come va ricordato che sulle ragioni della Municipalità unica è stata già formalizzata una significativa mozione d’ordine, presentata a maggio scorso all’Ufficio di presidenza dell’Unione; la mozione, sottoscritta dai componenti del Consiglio dell’Ente- Gina Conte, Franco Scotto, Carmine Acierno e Stefano Gentile che non è più in carica, non avendo riproposto la propria candidatura nelle “amministrative” di Avella– chiede la formazione di una commissione paritetica composta da rappresentanti del Consiglio dell’Ente e delle associazioni, per mettere a punto proprio il tema dell’istituzione della Municipalità unica secondo la procedura della Fusione intercomunale.

Da un verso, c’è, dunque, la posizione conservatrice dell’esistente con relativi e parchi mutamenti, dall’altro vale la posizione dell’innovazione e del progresso, il cui volano deve essere, però, costituito da ceti politici e amministrativi preparati, competenti, ma soprattutto attenti agli interessi comuni. E su questo versante non mancano segnali di buono auspicio, come attestano le recenti elezioni per il rinnovo dei civici consessi di Avella e Sperone, con i larghi cambiamenti di rappresentanza consiliare di oltre il 50%, con la crescita delle presenze di uomini, donne e giovani, alla prima esperienza elettorale e già impegnati nell’esercizio delle professioni e in vari ambiti di lavoro.

Sei Municipalità in un fazzoletto di territorio, ciascuna con la propria storia politica ed amministrativa, a suffragio limitato e per censo, a cominciare dall’Unità nazionale, proclamata nel 1861, per dischiudersi dal 1946 in poi verso gli orizzonti della democrazia liberale e rappresentativa dello Stato repubblicano a suffragio pieno ed universale della parità di genere.

Sono le Municipalità di Avella, Baiano, Sperone, Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle, i cui territori formano da circa mezzo secolo un’unica entità urbanizzata, attraversata dagli assi viari della Strada statale della 7-bis, dall’ A-16 Napoli-Bari e dalla linea ferroviaria della Circumvesuviana; entità che s’interfaccia con l’ Area vasta della Città metropolitana di Napoli, istituita nel 2014, e la Terra d’Irpinia, corrispondente alla provincia di Avellino, i cui organi di direzione politica non sono più elettivi a suffragio diretto, ma delegati; un’ entità che s’identifica per storia, costumi, usanze ed economia con il comune denominatore, che è costituito dalla millenaria vicenda civile di Avella, l’italica Abella, fondata dagli Osci.

         Ma l’attuale frammentazione anti-storica e particolaristica delle sei Municipalità non ha più credibili ragioni politiche, sociali, amministrative, economiche per essere “conservata” nel  Terzo Millennio, connotato dall’economia globalizzata e dai profili della “società liquida”, ma, più ancora, dalle istanze dell’Unione europea, a cui si rapportano in modo compiuto le finalità della legge di riforma delle Autonomie locali, approvata nel 2014, che promuovono e richiedono politiche di coesione nette e chiare sul piano sociale e su quello delle Istituzioni locali. Sono le politiche, che si traducono nelle Fusioni tra le Municipalità, per istituire il Comune unico, specie dove sussistano condizioni acclarate ed evidenti d’integrazione reale, com’è nella fattispecie indicata, per una popolazione attualmente inferiore ai 30 mila abitanti.

         E’ la grande opportunità che interpella i ceti politici ed amministrativi, ma soprattutto e direttamente i cittadini, se si vuole dare un’affidabile e sicura prospettiva di futuro alle comunità cittadine e alle nuove generazioni, contenendone l’esodo, a cui già sono obbligate a piegarsi, in un contesto drammaticamente statico ed immobile sul piano sociale ed economico. E’ necessaria la svolta radicale, che dia valore al territorio e alle sue potenzialità. L’inizio del cambiamento può e deve essere dato dall’ istituzione del Comune unico. E’ il progetto, per il quale è stato costituito il Comitato civico intercomunale per la Città del Baianese e dell’Alto Clanio, a cui hanno aderito già in molti, tra cittadini, gruppi di volontariato e associazioni.

         Il Comitato sul versante operativo si riferisce alle finalità, prefigurate dalla legge Delrio e alla legislazione della Regione-Campania, in materia referendaria, ma anche alle disposizioni degli Statuti Comunali, come quelli di Avella e Baiano, che non solo fin dagli anni ’80 del secolo scorso contemplano la Fusione dei Comuni dell’area, ma fissano anche le regole, per le quali i civici consessi sono obbligati a indire i referendum per qualsiasi ambito di pubblica rilevanza, com’è appunto nel caso del progetto della Municipalità unica, alla luce delle istanze regolarmente formalizzate dai cittadini.

     In realtà, quello che si profila sull’orizzonte del progetto della Città vivibile, produttiva ed europea, costituisce l’opportunità, ch’è anche necessità ed obbligo civico, della democrazia diretta che si esprime “dal basso”, senza le perverse mediazioni clientelari ed assistenziali che tanto hanno devastato la realtà sociale dei territori del Sud.

  E’ il ruolo della cittadinanza attiva, quello che le comunità delle sei Municipalità sono chiamate ad esercitare con spirito di responsabilità sociale e in modo costruttivo.