All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il futuro

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuro

di Gianni Amodeo –  Fotoservizio di Enrico Stago

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuroAvevo quattordici anni e non potevo essere assunta nel lavoro, ma dichiarai al “padrone” di averne quindici – di anni- per poter lavorare insieme con tante altre compaesane in uno degli “stabilimenti”, in cui le ciliegie destinate alla lunga conservazione venivano trattate con la solforazione, per essere vendute sui mercati esteri in Inghilterra o in America. La maggiorazione di età fu necessaria,per essere “messa a libropaga” per le poche lire che “si prendevano alla giornata di oltre otto ore” negli  anni ’30.  C’era bisogno d’aiuto in famiglia. Lo “stabilimento” operava a Mugnano del Cardinale, che in tante di noi raggiungevamo a piedi, seguendo il percorso d’allora in terra battuta tra i canali di scolo dell’acqua piovana e la strada asfaltae, che, però, percorrevano le strade provinciali. E le distanze da percorrere per noi come per le lavoratrici sirignanesi e quadrellesi si aggiravano sui due chilometri, poco più o poco meno. La regolarizzazione dei rapporti previdenziali di quei  lontani e duri anni di lavoro, stando in contatto  contatto continuo con l’acqua e con emissioni chimiche di vario genere e asfissianti, mi assicura la normale pensione con cui vivo”.

E’  la preziosa testimonianza di Generosa– meglio conosciuta come Nennella per la spigliatezza e il garbo che la distinguono- Fiordellisi che fa da prologo informale, ma significativo, alla bella e interessante conversazione condotta da Giusy De Laurentiis per la presentazione di “Baiano in retrospettiva”, il prezioso collage di bozzetti e racconti di Romeo Lieto, che con l’amore del vero e il gusto dell’ingegnosa arguzie ha messo in moto la personale “macchina del tempo”, per consegnare al lettore squarci e quadri di vita reale e vissuta, in cui si ritrova la Baiano di ieri – tra gli anni ’30 e gli anni  ’50 del secolo scorso- con i ritmi e gli  umori propri di una piccola ed operosa comunità qual era e che nel proprio tessuto urbano ospitava gli Uffici della Pretura, dell’Agenzia delle Imposte dirette e del Registro, a servizio del Distretto circondariale, oltre la stazione  “terminale” della tratta ferroviaria della NapoliNolaBaiano in esercizio dal 1885.

NENNELLA, STEFANINA E MARIUCCIA: CHE STORIE …

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuroNennella, felice nonna e bisnonna, con una nutrita schiera di nipoti e già dodici pronipoti, è componente del Coro deiPueri cantores”, ama viaggiare, partecipa attivamente alle iniziative dell’associazione “Per Bacco” e negli slanci della “verve” di  giovane donna che il prossimo sei gennaio compirà  92 anni, concede all’attento  uditorio molteplici tasselli delle sue esperienze di lavoro insieme con tante altre donne giovani e adulte. Sono esperienze vissute fin da bambina- prima di diventare “ ‘na cerasara”-  come la grande parte delle coetanee, dedite alla faticosa raccolta nei boschi del Monte Arciano delle fascine  – “ ’e sarcinielli ”- che venivano abilmente affastellate per formare “ ’e sarme” per essere “trasportate” a valle, con destinazione prevalenze verso le  “carcare” che producevano la calce, con la lenta combustione a cui venivano sottoposte pietre di roccia assemblate in filari ben congegnati per almeno una decina di giorni, a temperatura costante e rigorosamente controllata dagli addetti alla lavorazione.

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuroEra necessario far ardere a regola d’arte centinaia di migliaia di fascine, composte dai materiali lignei del sottobosco dei castagneti, per avere alcune un remunerativa produzione di calce- il cemento era di là da venire nell’utilizzo diffuso- che veniva venduta per le attività edili del territorio e nell’area nolana. Un lavoro pesante, quelle delle raccoglitrici di fascine, che iniziava sul far dell’alba, per concludersi sul far del mezzogiorno . E il cibo che si consumava era formato da  pane “misto” e soprattutto da frutta secca, specie nei mesi autunnali e invernali. Era la frutta fatta essiccare al sole d’estate, come le prugne e, per lo più, mele tagliate a spicchio e trasformate nelle gustose e prelibate “pacchee mele”, nutrienti e caloriche, come le castagne.

Altri passaggi erano riservati da Nennella alle vicende del secondo conflitto mondiale, alla visione dai terrazzi  dei bombardamenti su Napoli e dintorni, ricordando lo strazio generato dalle bombe che colpirono alcune zone di Baiano, con una ventina di vittime e la distruzione di alcuni edifici nelle vicinanze della stazione del Circumvesuviana. Tanti i flash back di memoria, fissati da Nennella,   duettando nelle comuni testimonianze con l’amica Stefanina Miele   di pari “verve” e  con la stessa storia di lavoro, prossima a tagliare il traguardo degli 85 anni. Due voci narranti, alle quali Giusy De Laurentiis  associava con domande intriganti, quella dell’autore di “Baiano retrospettiva”.

 “E’ un atto di omaggio che ho inteso dedicare alla comunità in cui sono nato e vivo. Seguendo il filo dei ricordi- spiegava l’autore- ho ritrovato la dimensione dell’anima più autentica e verace di Baiano attraverso uomini e donne di modeste condizioni sociali ed economiche, ma di nobili qualità umane, espresse nel lavoro, anche e soprattutto nei lavori più umili. Gli episodi narrati nel libro sono impressi nella mia memoria del ragazzo che sono stato e che continuo ad essere, in vista del compimento degli ottanta anni ”. E poi sottolineava il significato della conversazione intergenerazionale, promossa e organizzata da “L’Incontro, di cui è attivo componente; significato che si connette alle iniziative per la raccolta di fondi a sostegno alla ricerca scientifica nel campo delle malattie rare e ignote che rientra nella missione umanitaria di Telethon. “E’ un doveroso tributo di riconoscenza alla ricerca, a cui sono devolute le libere donazioni date al libro, per la personale esperienza vissuta- spiegava Mimì\Romeo– una decina di anni, avendo superato un difficile intervento chirurgico per una complicata neoplasia; intervento riuscito- concludeva- grazie alle terapie che i ricercatori scientifici pongono a disposizione della medicina”.

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuroSulle tracce della funzione della ricerca scientifica, l’autore rivisitava le figure e i personaggi dei racconti. Una galleria di ritratti a voce viva, con la partecipazione anche di congiunti, come nel caso di Andrea De Gennaro e  della sorella Anna, settantenni, figli di Nicolae Chiaccone  il “re della burla” come lo era Sapetiello ‘e Scognarapesta. Di intenso impatto emotivo la focalizzazione che l’autore faceva sul racconto, di cui è protagonista Mariuccia ‘a Sarchiapona, cieca, venditrice di uova, dotata di spiccato e innato senso dell’orientamento con un’andatura speciale quasi a balzelloni e studiata che le permetteva di raggiungere a piedi, attraversando la “Nazionale”, Sirignano e in particolare Quadrelle dove era affettuosamente accolta dalla famiglia Auricchio, che, com’è noto, ha dato alla Federico II  autentici luminari della Medicina, tra cui il professore Salvatore. E Mariuccia, nonostante la cecità, era in grado di avere piena contezza delle banconote che le venivano date per l’acquisto delle uova, ma anche di calcolare al meglio il resto da dare ai clienti. Un prodigio di tattilità.

All’”Incontro”, Romeo Lieto e la narrazione di “Baiano in retrospettiva”. Quando gli scenari della memoria chiamano … Il presente e il  futuroE con il ricordo della popolare Mariuccia, “conquistavano” l’uditorio e lo scenario della conversazione, ch’era stata introdotta dal lucido e caldo intervento della dottoressa Teresa Milite calibrato proprio sulle strette interdipendenze tra il buon stile di vita, la medicina e la ricerca scientifica per elevare la qualità della comun salute,  Anna Maria e Lavinia Basile, sorelle  di 10 e 7 anni, le testimoni del futuro e della speranza. Leggevano con freschezza espressiva composizioni poetiche di Romeo Lieto, ispirate dai valori dell’amicizia e della solidarietà, dando lustro e allungando la scala intergenerazionale, di cui sono state  animatrici per tanti aspetti, l’avvocata Giusy De Laurentiis e la dottoressa Teresa Milite che vivono l’età giovanile ben  lontana dagli  anta.