LA PAROLA DELLA DOMENICA. ‘’Lasciamoci guarire dalla cecità!’’

LA PAROLA DELLA DOMENICA. ‘’Lasciamoci guarire dalla cecità!’’

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA   -ANNO A –
Dal Vangelo secondo Giovanni 9,1-41
Il Vangelo di questa domenica presenta l’episodio del ‘’cieco guarito’’.
Questo passo evangelico ci pone di fronte all’esigenza di riconoscere in Cristo l’inviato del Padre. Che significa vedere Dio? E noi? Siamo capaci di vederlo?
Gesù incontra il cieco dopo una polemica aspra avuta con un gruppo di giudei nel tempio.
A costoro Gesù aveva detto: ‘’voi non comprendete il mio linguaggio, voi non potete dare ascolto alle mie parole perché avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro (Gv 8,43-44).
L’uomo vede e giudica i fatti (anche i fatti di Dio), condizionato dagli orientamenti del suo cuore.
Sono gli orientamenti del cuore che condizionano fortemente la lettura della presenza di Dio nella nostra vita e nella vita del mondo.
Gesù, dunque, incontra il cieco, impasta un po’ di terra con la saliva, la mette sugli occhi del cieco e poi gli ordina di andarsi a lavare alla piscina di Siloe.
Il gesto di Gesù viene compiuto in giorno di sabato, giorno sacro, in cui non doveva essere fatto.
Un gesto che doveva servire particolarmente a scuotere le coscienze dei giudei, doveva aiutare ad aprire gli occhi dei loro cuori, doveva soprattutto confermare la sovranità di Cristo.
I giudei, invece, rimangono infastiditi, perché quel miracolo disturba ‘’la quiete’’ del sabato, trasgredisce una usanza, va contro una tradizione e colpisce la vuota e falsa religiosità del tempo.
Per loro nulla deve cambiare e a nulla bisogna ripensare.
Anche in noi quante volte si verifica questo atteggiamento! Non siamo disponibili alla voce di Dio che ci chiama alla conversione. Siamo sempre più ripiegati su noi stessi e su tutto ciò che ci gratifica e ci fa comodo per stare a posto con la nostra coscienza. E il pentimento? E l’apertura alla verità?
Il cieco guarito invece assume un atteggiamento ben diverso. Egli non solo è felice per la vista riacquistata, ma è anche aperto al mistero del personaggio che ha fatto irruzione nella sua povera vita.
Di fronte ai giudei che non facevano altro che mormorare e criticare, il cieco con onestà difende Gesù e afferma: ‘’Voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Ora noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, Egli lo ascolta’’.
Il cieco non aveva nessun pregiudizio da difendere; il suo era un cuore libero da qualsiasi falsa certezza. Lui non è legato a una religiosità che rende schiavi.
Apre gli occhi e intorno a sé vede solo cattiveria e ostilità, ma la purezza del suo cuore gli permette di contemplare in Gesù il Figlio di Dio. ‘’Io credo Signore! E gli si prostrò innanzi’’.
Ora il cieco vede veramente: vede la vicinanza di Dio. Ora è completamente guarito!
Auguri di una santa e bella domenica a tutti.

Don Giuseppe Parisi