BAIANO. Antonio Vecchione: “Gli arresti per droga nel baianese costituiscono indicibile sofferenza per tutti”

BAIANO. Antonio Vecchione: Gli arresti per droga nel baianese costituiscono indicibile sofferenza per tutti

BAIANO. Antonio Vecchione: Gli arresti per droga nel baianese costituiscono indicibile sofferenza per tuttiLa notizia degli arresti di nove giovani del Baianese per spaccio di droga, pubblicata con  grande risalto nei giorni scorsi, ha profondamente addolorato noi cittadini attivi e responsabili.  Scoprire che il nostro territorio è interessato a fenomeni di devianza così marcati  costituisce indicibile sofferenza per tutti, in particolare per noi genitori e nonni. Come sia stato possibile che sotto i nostri occhi si tenesse questo “mercato” di droga senza un minimo tentativo di argine è argomento di profonda riflessione. Il disagio giovanile è grave fenomeno largamente diffuso a tutti i livelli: ne siamo consapevoli. Trovare soluzioni efficaci è, probabilmente, superiore alle nostre forze.   Ma un’osservazione va fatta: una volta nelle piccole comunità, come la nostra,  il “controllo” sociale, fatto di attenzione, solidarietà e aiuto reciproco,  era parte integrante della cultura di vita. Oggi tutto questo è scomparso. Mettersi all’ascolto dei giovani, aprire un dialogo (eliminare la trincea che  separa le generazioni), comprenderne le difficoltà, coinvolgerli e responsabilizzarli, sono le risposte che la classe dirigente di una comunità deve saper offrire. E per classe dirigente intendo non soltanto gli amministratori, ma i partiti, la scuola con i docenti,  i responsabili delle associazioni culturali e sportive, il Forum giovanile, la Pro Loco, i professionisti e in genere le persone sensibili e  “illuminate”.  Invece registriamo una indifferenza che lascia increduli. La domanda che ciascuno di noi si dovrebbe porre è la seguente: come si è arrivati a tutto questo? Che cosa avremmo potuto (e dovuto) fare e non abbiamo fatto? La notizia degli  arresti, invece,  è stata archiviata senza alcuna reazione. Non una voce, non un appello, non un dibattito: nulla. La notizia sembra scomparsa  non soltanto dai media, ma anche dai cuori e dalle menti dei cittadini.

Il mio intento nel sottoscrivere questa nota non è quello di criticare, ma di lanciare un  appello alle coscienze, un accorato invito costruttivo  alla comunità intera:   parliamone con schiettezza, senza ipocrisie, invitiamo tutti a condividere il peso di questo “macigno” sociale, a esprimersi e partecipare,  apriamo un dibattito su che cosa fare per il futuro,  pronti a comprendere, aiutare  e sostenere questi giovani, ma senza nascondere la cruda realtà dei fatti.

Antonio Vecchione