Baiano, confronto sui percorsi di cittadinanza attiva a Santa Croce

Baiano, confronto sui percorsi di cittadinanza attiva a Santa Croce

Sotto i riflettori le problematiche sia delle trasformazioni della società del Terzo Millennio che del territorio. Focalizzate le risposte che possono essere date dall’esercizio della partecipazione alla costruzione di una realtà civica e responsabile, ispirata dall’attitudine all’ascolto degli altri e dalla testimonianza concreta e vissuta dei valori e delle idealità del Vangelo. Interventi, tra gli altri, del sindaco di Sperone, Marco Santo Alaia, e dell’assessore comunale di Baiano, Franco Scotto. Le conclusioni di don Aniello Tortora, responsabile dell’Ufficio della pastorale della Diocesi di Nola, calibrate sullo stato di “minoranza” della cultura cattolica, a fronte della secolarizzazione da cui è attraversato il contesto della globalizzazione.

Anteprima territoriale nella Chiesa Madre di Santa Croce, a Baiano, per il ciclo di lezioni e laboratori seminariali, con cui si svilupperà il quarto anno di attività della Scuola di formazione alla cittadinanza attiva, promossa ed organizzata dall’Ufficio delle comunicazioni sociali e dall’Azione cattolica della Diocesi di Nola; ciclo, che si svilupperà nella Sala dei Medaglioni del palazzo vescovile, ad iniziare da sabato- 24 gennaio- dalle ore 9 alle ore 12,30 , con tappa conclusiva il 23 maggio. Tema dell’anteprima, il valore della Partecipazione alla vita sociale, che sarà ripreso e focalizzato nella lezione di sabato, con la coordinazione di don Aniello Tortora, responsabile dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro. E la partecipazione dell’ uditorio attento, ma soprattutto partecipe e folto, ha reso ben viva e stimolante l’anteprima, come per conferire senso di compiutezza ai nitidi e schietti versi del passione civile, per i quali …”La libertà non è star sopra un albero,\ non è neanche il volo di un moscone,\ la libertà non è uno spazio libero,\ libertà è partecipazione….

E sono i versi, che compongono il refrain della celebre canzone, composta nel 1972 da Giorgio Gaber, il grande cantautore e commediografo del disincanto, che non indulge ai luoghi comuni e rifugge dai conformismi ipocriti, con cui viene ingannata la buona fede del prossimo. E’ la canzone, intitolata “Libertà è partecipazione”, il cui testo si legge nei ben noti “Dialoghi tra impegno e un non so”, con cui l’eclettico ed originale artista anticipa la vasta produzione degli anni ’80 e ’90, di cui sono, tra le tante, vere e autentiche gemme il recital “Polli di allevamento” del 1978, con gli arrangiamenti musicali del magnifico Franco Battiato, e la canzone “Destra e Sinistra” del 1994. Sono gemme, le cui molteplici sfaccettature riverberano e effondono ariosi flash di penetrante e gradevole ironia sull’omologazione sociale, nutrita di appiattito conformismo e…sontuoso consumismo, velata dalle maschere delle apparenti ed ostentate differenze partitiche, venate di “schermi ideologici” salottieri e di maniera, fonte di sterile protagonismo. E sono gli “schermi ideologici”, la cui matrice originaria appartiene all’archeologia…del pensiero sociale e politico, tanto che nella loro mistificazione non “dicono” nulla che sia meritevole di un straccio di …attenzione; “schermi”, posticci e vacui, rispetto alla società mondializzata e alla civiltà dell’elettronica.

 LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE, DICE IL SIGNOR G

 Il senso più autentico e stimolante proprio del binomio Libertà e Partecipazione, idealità che si riversano l’una nell’altra, con la lettura e l’analisi proprio del testo canoro del signor G – proposte dalla professoressa Enza Sirignano– è stato il filo conduttore del confronto a più voci, nell’ambito delle iniziative della Scuola della formazione alla cittadinanza attiva, promossa e organizzata dall’Ufficio delle comunicazioni sociali e dall’Azione cattolica di Nola, al quarto anno di attività sui territori della vasta Diocesi paoliniana. Un filo, che si è dipanato con ricchezza e varietà di interventi, spaziando dalle problematiche della società contemporanea a quelle del territorio; una volontà di “presa di coscienza”, marcata, in particolare, dalle riflessioni del sindaco di Sperone, Marco Santo Alaia, dall’assessore comunale di Baiano, Franco Scotto, dal dottor Antonio Vecchione e dal dottor Pellegrino Sorice, dal parroco della comunità locale, don Fiorelmo Cennamo, che dava rilievo ai valori della famiglia e delle relazioni interpersonali e che troppo spesso sono disattesi per le chiusure degli egoismi, oltre che da don Giuseppe Autorino, parroco della chiesa della Madonna del Carmine- di Mugnano del Cardinale.

Unico comune denominatore degli interventi, la necessità di comprendere che il bene della società e della civile convivenza non è calato dall’alto né si può richiedere o pretendere dagli altri, restando, però, rinchiusi nella torre dell’indifferenza e della grettezza degli interessi particolaristici. E’ la capacità d’interagire e di conversare con gli altri, che può costituire la piattaforma del discorso pubblico condiviso, che fa crescere ed evolvere responsabilmente la comunità, di cui le istituzioni rappresentative sono la proiezione e lo specchio. Non è sufficiente conferire la delega delle funzioni e dell’esercizio dei poteri alle istituzioni stesse, è, invece, necessario esercitare il controllo critico ed attento sulle modalità e sulla trasparenza, con cui la delega viene interpretata ed attuata. La partecipazione nella libertà rappresenta l’asse portante della democrazia sostanziale.

LA “MINORANZA” DELLA CULTURA CATTOLICA NEL TEMPO DELLA SECOLARIZZAZIONE    

 Nel tracciare le coordinate del confronto, don Aniello Tortora, responsabile dell’ Ufficio della pastorale diocesana, sottolineava lo stato di “minoranza”, in cui si trova la cultura cattolica, rispetto alla secolarizzazione, che sempre più capillarmente pervade la società, attraversata dai valori e dagli influssi e dai valori di altre culture laiche e religiose, con i connessi mutamenti nei costumi e nelle legislazioni per i diritti civili, in particolare.

E’ un mondo, segnato da cambiamenti e trasformazioni profonde, con cui la fede nel Vangelo e la cultura cattolica sono chiamate a confrontarsi e a con-vivere. Una condizione senza ritorno, che chiede e sollecita, evidenziava don Tortora, nel credente, un impegno di concreta testimonianza e di coerenza costante per i valori professati, tenendo ben chiaro che per la fede cristiana e il Vangelo esistono principi non negoziabili, per i quali non si può né si deve rivendicare alcuna forma di preferenza prioritaria rispetto ai principi, che ispirano e plasmano culture e religioni distinte e diverse da quella di matrice cristiana. Sarebbe una rivendicazione negatrice di libertà. In questa visuale, i principi cristiani per la quotidianità del vivere del credente costituiscono l’unica, irrinunciabile bussola d’orientamento e di scelta. Come per dire, non è lecito praticare la doppia o tripla morale.

Altro punto di riflessione di don Tortora era identificato con il rapporto tra i territori e il lavoro. Senza opportunità di lavoro nel quadro dell’economia reale e legale, i territori sono destinati alla desertificazione sociale, come, purtroppo, in tante realtà del Sud accade. Spetta al mondo delle imprese determinare la crescita economica e produttiva, sapendo programmare ed investire, così come spetta alla politica e alle istituzioni, secondo i propri ruoli, determinare le condizioni strutturali, infrastrutturali e di ordine fiscale, in virtù delle quali le imprese realizzino i loro progetti e programmi.

 Da evidenziare che il confronto nella Chiesa Madre di Santa Croce è stato scandito dall’accompagnamento musicale e canoro della PolifonicaCittà del Baianese, diretta da Luigina Conte.

BAIANO, VIAGGIO NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL TERRITORIO, ALL’”INCONTRO” 

 E’ in programma domenica, 25 gennaio alle ore 10,30, nei locali del Circolo socio-culturale L’Incontro, in via Luigi Napolitano, la conversazione del professore Angelo Perna, docente di Economia negli Istituti statali d’istruzione superiore ed esperto commercialista, oltre che cultore di storia locale; conversazione, incentrata sul rapporto tra le Istituzioni scolastiche e il territorio dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio.

   Un …viaggio di conoscenza e d’informazione, che va dal ‘900 ad oggi, con le correlazioni riferibili ai poli scolastici di Nola, Pomigliano d’Arco, Cicciano ed Avellino; viaggio, che, noblesse oblige, prende lo start da Mugnano del Cardinale, sulle tracce di “tutto ciò” che ha rappresentato il monumentale complesso storico-culturale di San Pietro a Cesarano, a datare dall’800.