NOLA. Venerdì 13 febbraio si è tenuta l’assemblea pubblica di cittadini e associazioni impegnate nel tentativo di salvare gli alberi secolari e monumentali della Villa Comunale di Nola

NOLA. Venerdì 13 febbraio si è tenuta lassemblea pubblica di cittadini e associazioni impegnate nel tentativo di salvare gli alberi secolari e monumentali della Villa Comunale di Nola

Dopo la diffusione del parere del prof. Saracino della Facoltà di Agraria della Federico II, il sindaco di Nola ha annunciato il prossimo abbattimento di 25 alberi nella villa comunale, compreso il Cipresso Montezuma. Secondo il professor Saracino gli alberi sono irreversibilmente compromessi e quindi vanno abbattuti per evitare possibili danni alle persone in caso di crollo.  I rappresentanti delle associazioni nazionali WWF, Legambiente e LIPU, insieme a diverse associazioni locali e molti cittadini di Nola, non ci stanno. Tanti i motivi per cui si può ritenere che le procedure di analisi commissionate dal Comune di Nola non giustifichino, allo stato, l’abbattimento degli alberi secolari. Soprattutto si contesta che l’amministrazione non tiene conto che l’esemplare di Cipresso Montezuma, specie rarissima in Italia, presente in villa comunale è uno dei più antichi d’Italia ed è censito come albero monumentale dalla Regione Campania.  Le associazioni e i cittadini, organizzati in comitato civico per la difesa del patrimonio arboreo della città di Nola, si preparano a dare battaglia all’amministrazione comunale di Nola sulla decisione di abbattere gli alberi secolari e monumentali della Villa Comunale. Riportiamo le posizioni emerse dall’assemblea: “All’assemblea di cittadini e associazioni riunitesi per garantire la tutela e la salvaguardia del patrimonio arboreo del Comune di Nola a seguito dell’ultimo comunicato stampa emesso dall’amministrazione comunale di Nola nel quale si comunica la decisione di avviare le procedure di abbattimento degli alberi secolari e monumentali della villa comunale di Nola, si è manifestato un generale disaccordo rispetto alle valutazioni dell’amministrazione comunale di Nola adducendo le seguenti ragioni:

1) NON C’È UNA NUOVA PERIZIA MA SOLO UN PARERE SUI TEST DI CARDIELLO

Il documento presentato dal prof. Saracino, non è, come erroneamente riportato nel comunicato dell’amministrazione comunale, una nuova perizia ma semplicemente un parere di tre pagine sulle analisi fitostatiche compiute dall’agronomo del vivaio Marrone Giuseppe Cardiello nel luglio scorso; tra l’altro Saracino non può considerarsi super partes rispetto alla vicenda in quanto è stato il professore dello stesso Cardiello e ciò naturalmente lo rende maggiormente propenso ad avallare le valutazioni del proprio allievo senza l’esecuzione di ulteriori verifiche; di fatto, quindi, il Sindaco di Nola ancora non ha avviato la commissione di una controperizia, richiesta dalle associazioni nazionali ambientaliste, dalle associazioni locali e dai cittadini, continuando a basarsi unicamente sulle valutazioni del perito della società che gestisce il verde pubblico a Nola.

2) NON CI SONO I VERI RISULTATI DEI TEST SIM EFFETTUATI DA LOGIUDICE

I risultati dei test SIM, effettuati nel novembre scorso dal tecnico certificato Giuseppe Maria Logiudice, non sono mai stati prodotti al Comune di Nola che li ha commissionati e profumatamente pagati. Esiste solo una ‘relazione’ sui quei test prodotta da Giuseppe Cardiello che però non essendo certificato per i test SIM non può esprimersi in merito; le prove SIM, per poter essere considerate efficaci ai fini della valutazione delle condizioni statiche degli alberi, devono essere eseguite da un tecnico certificato ETT (European Tree Technician) e la stessa relazione sulla estrapolazione dei dati deve essere essa stessa certificata da un tecnico abilitato ETT; la relazione, che reca il numero di protocollo generale del Comune di Nola n° 32828 del 10/12/2014, è a firma di Giuseppe Cardiello il quale dichiara nella stessa: “I rilievi sono stati eseguiti il giorno 24/11/2014 dallo scrivente, dottore forestale esperto in arboricoltura, coadiuvato dal dr.agr. Giuseppe Maria Logiudice, arboricoltore certificato Europa (ETT – European Tree Technician).”; la dichiarazione di Cardiello di aver eseguito le prove SIM sugli alberi della villa comunale di Nola non corrisponde al vero: i test furono effettuati da Logiudice; l’esecuzione del test sugli alberi tra l’altro non potevano essere realizzate se non da Logiudice in quanto Giuseppe Cardiello, privo della certificazione ETT, non è autorizzato dai gestori della certificazione a eseguire o relazionare sui test SIM;  nonostante sia stato richiesto all’amministrazione comunale di Nola di farsi consegnare le risultanze dei test SIM a firma del tecnico abilitato ETT Giuseppe Maria Logiudice, il sindaco e i dirigenti comunali responsabili non hanno ancora provveduto ad acquisire le relazione sull’esito delle SIM, accontentandosi della nota di Cardiello.

3) L’AMMINISTRAZIONE NON TIENE IN ALCUN CONTO LA POSIZIONE DELL’AGRONOMO MATTEO PALMISANI CHE SI È IMPEGNATO A CURARE GLI ALBERI

Dopo la decisione, che risale già a novembre 2014, dell’amministrazione di chiudere la villa comunale e di procedere agli abbattimenti, le associazioni nazionali ambientaliste WWF, Legambiente e LIPU hanno chiesto e ottenuto dal sindaco l’intervento di un proprio tecnico; l’agronomo indicato dalle associazioni ambientaliste è il dott. agr. Matteo Palmisani, referente regionale della LIPU; Palmisani, che ha effettuato diversi sopralluoghi alla villa comunale di Nola, ha dichiarato in diverse occasioni che gli alberi, per la loro età il loro particolare pregio, meritano almeno un tentativo di cura prima di considerare l’eventualità dell’abbattimento; in una nota indirizzata al sindaco Biancardi protocollata all’ente comune di Nola (n. 3271 del 10/02/2015) il dott. Palmisani ribadisce che gli alberi possono essere curati in quanto continuano ad essere in buono stato vegetativo, che gli interventi di cura non sarebbero particolarmente costosi e che è disposto, come già espresso in diverse occasioni, ad assumersi ogni responsabilità rispetto ai presunti rischi legati alla possibilità di crollo degli stessi alberi; l’atteggiamento dell’amministrazione comunale è stato di totale disinteresse al parere di Palmisani che addirittura non è stato nemmeno invitato a partecipare al tavolo tecnico del 12 febbraio scorso, probabilmente per evitare eventuali sue contestazioni al parere del prof. Saracino.

4) GLI ALBERI DELLA VILLA COMUNALE HANNO RESISTITO NELL’ULTIMO ANNO A DIVERSI NUBIFRAGI CON VENTI FINO A 80 KM ALL’ORA

Secondo le risultanze del perito del vivaio Marrone, Giuseppe Cardiello, gli alberi della villa comunale di Nola sono gravemente compromessi e sono ad altissimo rischio crollo; ma alla prova degli elementi atmosferici hanno ripetutamente sconfessato le posizioni del perito; da gennaio 2014 a oggi in diverse occasioni si sono abbattuti sulla città di Nola venti con raffiche fino a 80 km all’ora causando gravi danni agli edifici e abbattendo moltissimi alberi; gli alberi secolari della villa comunale di Nola non hanno subito danni né sono stati soggetti nemmeno a parziali sradicamenti nonostante la furia degli elementi atmosferici; la resistenza mostrata nei fatti dagli alberi della villa comunale di Nola è una dei principali e incontrovertibili elementi che sconfessano le posizioni del perito Giuseppe Cardiello e del parere su tali posizioni del prof. Saracino.

5) IL MONTEZUMA È UN ALBERO MONUMENTALE TUTELATO DALL’ART. 7 L. 10/2013

Nella perizia dell’agronomo del vivaio Marrone, Giuseppe Cardiello, come anche nel parere del prof. Saracino, viene sottolineato che il Cipresso Montezuma non è un albero monumentale censito dalla Regione Campania; tale affermazione è purtroppo avvalorata da una nota (n. prot. 8664 pos. VI/3/3 del 10/12/2014) del Comandante Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato, dott. Angelo Marciano; tale affermazione non è corrispondente al vero; il Taxodium Mucronatum figura nell’elenco degli alberi monumentali della Regione Campania (pagina 89 della pubblicazione cartacea dell’elenco) realizzato nel 2007 proprio dall’Assessorato al Territorio della Regione Campania, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla LIPU; le ragioni per cui l’attuale comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato abbia comunicato al Comune di Nola che il Montezuma non risulta censito saranno eventualmente chiarite nelle sedi opportune; bisogna anche chiarire che l’introduzione della nuova legge nazionale sulla tutela degli alberi monumentali, che prevede un nuovo censimento da parte delle regioni, non è ancora stato avviato; il 23/10/2014 è stato promulgato il Decreto attuativo del nuovo registro degli alberi monumentali di cui all’art. 7 della L. 10/2013; al comma 2 dell’articolo 1 dello stesso Decreto si dispone che: ‘Fatti salvi i lavori di censimento già effettuati e le iniziative di tutela già poste in essere, l’obbiettivo del presente decreto è quello di ricondurre ad una maggiore omogeneità l’approccio al riconoscimento e alla selezione degli esemplari monumentali, nonché l’archiviazione del dato informativo, ciò nel presupposto che le regioni abbiano recepito a livello legislativo la definizione di «albero monumentale» fornita dall’art. 7, comma 1, della legge 14 gennaio 2013, n. 10.; sulla base di tale disposizione e ai sensi del successivo art. 2 comma 5 del Decreto 23/01/2014, il precedente censimento della Regione Campania effettuato nel 2007 ha ancora piena validità e quindi ogni intervento sul Cipresso Montezuma deve necessariamente essere sottoposto alla valutazione della Sovrintentenza competente e dello stesso Corpo Forestale dello Stato.

6) LO STATO DI GRAVE DECADIMENTO DELLE CONDIZIONI FITOSTATICHE DEGLI ALBERI DELLA VILLA COMUNALE DI NOLA È DIRETTA RESPONSABILITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE BIANCARDI

Nella stessa relazione del perito del vivaio Marrone, Giuseppe Cardiello, si ripete in più parti che le condizioni di malessere degli alberi della villa comunale sono frutto di incuria e cattiva manutenzione; la responsabilità di tale condizione non è che da attribuire all’amministrazione comunale di Nola di cui Biancardi è sindaco dal giugno 2009; dal 2009 al 2014 l’ente comune di Nola ha speso, per la manutenzione del verde pubblico una somma complessiva che supera i cinque milioni di euro; parimenti la condizione di salute degli alberi dell’intera città e in particolare della villa comunale sono progressivamente peggiorati; la prova della responsabilità diretta dell’amministrazione Biancardi (più che delle precedenti amministrazioni) per il cattivo stato di salute degli alberi della villa comunale è chiaramente dimostrabile verificando le risultanze delle analisi sugli alberi della villa comunale commissionate dall’allora dirigente alla Tutela Ambiente del Comune di Nola Felice Maggio nel 2009 (anno di insediamento del sindaco Biancardi); il dirigente dell’epoca commissionò una analisi sullo stato degli alberi della villa comunale alla Stapa/Cepica, società di settore della Regione Campania; le analisi vennero effettuate dall’Ispettore FitoSanitario dott. Alberto Lenzi; secondo le risultanze di tale analisi, vennero considerati gravemente malati solo i lecci (che risultavano malati già dagli anni novanta) mentre per le altre specie non venivano identificate condizioni tali da considerarli definitivamente compromessi; a seguito delle analisi del dott. Lenzi il dirigente Maggio dispose l’avvio delle procedure di cura fitosanitaria degli alberi della villa comunale di Nola; procedure che non furono però mai avviate e che hanno portato all’attuale aggravamento delle condizioni di salute degli alberi; il sindaco Biancardi, dopo aver causato con i mancati interventi di cura nel corso della sua amministrazione, la maggior parte dei danni agli alberi della villa comunale, procede ad abbatterli senza nemmeno tentare di salvare il patrimonio arboreo cittadino. Per tali motivi, le associazioni nazionali ambientaliste, le associazioni locali e i cittadini di Nola, unitamente hanno stabilito di avviare una serie di iniziative per trasmettere all’amministrazione comunale le seguenti istanze:

  1. Disporre, come già aveva promesso il sindaco di Nola Geremia Biancardi, una controperizia sullo stato degli alberi della villa comunale ad altri esperti di chiara fama non legati professionalmente al dott. Giuseppe Cardiello; di realizzare l’affidamento della controperizia attraverso una procedura di selezione pubblica con bando di gara;
  2. Riconoscere lo stato di Albero Monumentale del Cipresso Montezuma e di richiedere i pareri previsti dalla norma alla Sovrintendenza competente e al Corpo Forestale dello Stato prima di effettuare qualsiasi intervento sullo stesso albero;

Avviare immediatamente, sospendendo nel frattempo qualsiasi ulteriore opera di abbattimento del patrimonio arboreo della città di Nola, il censimento previsto dall’art. 7 L. 10/2013 in quanto il censimento comunale è un preciso obbligo di legge a cui il Comune di Nola al momento continua a sottrarsi;

  1. Acquisire e pubblicare i risultati delle prove SIM a firma del tecnico certificato ETT (European Tree Technician) dott. Giuseppe Maria Logiudice in quanto commissionati e pagati con fondi comunali, quindi da tutti i cittadini di Nola;
  2. Consentire, nelle more degli ulteriori accertamenti, l’avvio degli interventi di cura degli alberi della Villa Comunale di Nola – cure che sarebbero dovute avviarsi nel lontano 2009 come dichiarato all’epoca dal dirigente dott. Felice Maggio e a seguito della perizia sugli alberi da parte della Stapa/Cepica – Regione Campania – con la direzione del dott. agr. Matteo Palmisani, esperto arboricoltore indicato dalle associazioni nazionali ambientaliste che già si è dichiarato disponibile a tale intervento.Si è stabilito inoltre di chiedere al sindaco Biancardi di assumersi le proprie responsabilità erariali rispetto all’enorme costo della manutenzione del verde pubblico negli ultimi cinque anni e al progressivo decadimento degli alberi secolari e monumentali della villa comunale di Nola il cui valore, qualora questi dovessero andare perduti, deve essere completamente rimborsato all’ente comune di Nola.Nei prossimi giorno il comitato di cittadini e associazioni si riunirà nuovamente per organizzare un serie di iniziative per tentare in tutti i modi di evitare la distruzione, sulla base di motivazioni non opportunamente giustificate e verificate, da parte dell’amministrazione comunale di Nola del patrimonio arboreo della villa comunale di Nola, segno vivente e insostituibile della storia della Città dei Gigli.Si invitano tutti i cittadini e le associazioni interessate a difendere il patrimonio storico/ambientale della città a dare il proprio contributo.”  (comunicato a cura di AreaNolana.org)