MUGNANO del CARDINALE. PD. “ Essere Partito Democratico sul territorio baianese. Autoanalisi e progettualità politica”.

MUGNANO del CARDINALE. PD. “ Essere Partito Democratico sul territorio baianese. Autoanalisi e progettualità politica”.

Sala Piano di Zona – ore 10,00 – coordinamento  Michele Pepe e Silvana Acierno

Relazioni dei partecipanti :

Sono  Silvana Acierno, tesserata del PD di Baiano, e sono lieta di aprire questa  giornata di dibattito politico, articolata su 2 piazze, Mugnano del Cardinale e Baiano, a nome del “Coordinamento PD area baianese” Tale giornata  nasce dalla avvertita necessità di dover coltivare e radicare il senso di appartenenza al PD. Ma che fare ? Se un  partito è prima di tutto un gruppo di cittadini partecipi di un progetto politico, con degli ideali di civile avanzamento del livello sociale economico e culturale del proprio territorio, quale è il progetto politico del PD del Baianese? Tale progetto non può essere altro che un progetto di sviluppo economico, sociale, turistico e culturale del territorio del baianese nella sua totalità. E se oggi registriamo la presenza su un territorio fortemente conurbato, assolutamente unificato nella vita quotidiana, di ben 26333 abitanti distribuiti in ben 6 comuni, dobbiamo sottolineare che la politica amministrativa del territorio è frammentata e spesso antagonista, senza riuscire a dare una prospettiva di sviluppo credibile e unitaria. Del resto sono ben noti i limiti operativi per l’azione amministrativa dei piccoli comuni, non potendo partecipare ai bandi regionali, nazionali o europei, se non consorziandosi o appoggiandosi forzatamente a stazioni appaltanti. E quindi se l’Unione dei Comuni, sbandierata dai sindaci del baianese è solo sulla carta e non decolla, che la politica faccia il suo percorso. E’ tempo di lavorare per la “Fusione” dei Comuni del baianese, vero progetto unificante del PD, che lo porterà all’attenzione e considerazione degli abitanti di tutto il territorio. Ne verrà di conseguenza che anche il collegio elettorale, oggi spezzato su 2 province, potrà tornare alla sua riunificazione.

Sono Michele Pepe, tesserato Pd di Mugnano del Cardinale, appassionato di politica da sempre. Abbiamo cominciato questo percorso politico alla formazione del comitato Pro Referendum, di cui sono stato portavoce, e da allora il filo di un discorso politico intercomunale non si è mai interrotto. Perciò abbiamo continuato e ci siamo ritrovati in questo Coordinamento spontaneo  di tesserati, segretari e simpatizzanti Pd del baianese. Le nostre analisi della situazione politica del baianese sono partite dalla constatazione di quanto assurda sia la divisione del nostro collegio elettorale e di come non si veda a breve una soluzione. Di contro i nostri sindaci, pur avendo istituito l’”Unione dei comuni del baianese”, non sono riusciti a farla divenire operativa. Il Pd, pur presente nei consigli comunali, non si batte con forza per questo processo amministrativo, ormai inevitabile. E se come partito non abbiamo potuto fondere i Circoli del territorio, ci siamo uniti in un ”Coordinamento” spontaneo di noi democratici di tutti i 6 paesi del baianese. E quindi come “Coordinamento” abbiamo deciso di batterci in primis per l’Unione dei Comuni, ma con la finalità dichiarata di arrivare al Comune Unico, soluzione che sola cambierà lo sviluppo futuro del nostro territorio.

Sono Franco Scotto,  di Baiano. Io sono iscritto al PD perché per me il PD ha sempre rappresentato il sogno di unire due tipi di solidarietà: la solidarietà cattolica, con, se così possiamo chiamarla, la solidarietà sociale. Io provengo da una famiglia democristiana, mio padre ha fatto parte anche del coordinamento provinciale della D.C., ma in passato ho votato PCI e DS. Per me un grande partito che si occupasse degli “ultimi”, che fosse solidale con i più deboli sia da un punto di vista cattolico che da un punto di vista laico è sempre stato il partito in cui avrei voluto iscrivermi: Un partito post-ideologico in un mondo liberale che difendesse le istanze dei deboli. Credo, però che il PD sia un partito a metà; per realizzare il sogno di un partito post-ideologico non è possibile mettere insieme persone che all’interno del partito rimangono comunisti e democristiani. Il Partito, l’Italia, va pensata, bisogna sapere chi siamo, per poterlo dire agli altri, alla gente, a chi ci ascolta. Per ora non siamo né di centro e né di sinistra: non portiamo fino in fondo le battaglie laiche, viviamo malumori quando il Partito sceglie di appoggiare scelte in favore del mondo cattolico. Eppure il sogno, la sfida, è molto affascinante. Per quanto riguarda il baianese, il nostro territorio, da ex-amministratore ribadisco, come ho detto altre volte, che per me è impensabile continuare ad amministrare i 26.700 abitanti conservando i sei comuni. La situazione di Baiano è emblematica: si lavora all’approvazione del Piano Urbanistico Comunale e si approva un progetto che prevede l’aria industriale a ridosso delle abitazioni di Mugnano del Cardinale. Un piano Urbanistico Comunale serio andrebbe fatto per tutto il territorio, ormai, topograficamente i sei comuni sono uniti, non hanno più confini distinti. Come spesso accade i cittadini sono più avanti della politica, anche noi come cittadini viviamo il territorio come un’unica città, mentre come politici siamo costretti a viverlo come sei paesi diversi.  La politica dovrebbe mettersi al passo con i cittadini. Spero che succeda. Non sono ottimista sul fatto che i nostri amministratori riescano ad attuare questo passaggio; mi sono convinto che questa trasformazione debba essere calata dall’alto. Abbiamo organizzato questo convegno, abbiamo voluto interloquire su questo argomento (la Fusione dei 6 comuni) con i nostri rappresentanti politici non per offrire loro una passerella, ma per far sì che diventino seri promotori delle nostre istanze. La rappresentanza parlamentare non è data solo dai territori di appartenenza, ma è dovere dell’eletto rappresentare anche i territori in cui è stato votato. Nella divisione dei collegi elettorali il nostro territorio ha subito senza alcun dubbio un deficit di rappresentanza. Il collegio è stato diviso da qualcuno che non conosceva affatto la nostra storia, qualcuno che lo ha diviso sulla carta per ragioni numeriche o geografiche non è importante, sta di fatto che non siamo stati rappresentati al meglio. Siamo stati sacrificati a scapito di altri territori. Questo non deve più accadere.

Sono  Saba D’Avanzo, segretaria del circolo PD di Baiano. Io sono una di quelle persone che ha cominciato a fare politica insieme al partito democratico. Fra un po’ spegneremo 10 candeline e  in questo arco di tempo il partito, tra mancate scelte o  svolte improvvise, ha finito per allontanarsi da ciò che si era proposto dalla fondazione. E allora l’idea di concorrere alla costruzione di un nuovo partito, di farne parte attiva, mettendo a disposizione ognuno le proprie attitudini, di servirsi dello strumento delle primarie, sono stati tutti elementi che hanno dato una spinta propulsiva a quella esperienza straordinaria che dieci anni fa portò tanti volti nuovi all’interno dei circoli. Per i primi tempi era consuetudine, mi riferisco ai nuovi volti, aprire un intervento con la premessa di non considerarsi né un ex diessino, né un ex diellino, come per avvalorare ancora di più la propria appartenenza al nuovo partito e non cadere nella trappola dei vecchi schemi. Oggi, per la verità già da qualche anno, io ho la necessità di premettere che non appartengo ad alcuna corrente. Mi piace prendere parte durante i congressi, scegliendo tra le mozioni quella che più mi appassiona, ma finito il congresso di turno io torno ad essere la tesserata del PD, pensando di rivolgermi a chi ci rappresenta, di qualunque corrente sia,  in nome e per conto di un grande partito, fatto di sana partecipazione. Il PD oggi, relativamente alla nostra area baianese, non può esimersi dal lavorare per raggiungere un Coordinamento unico dei Circoli, che rappresenti tutti i sei comuni, come oggi stiamo facendo. Così allo stesso modo deve adoperarsi per la realizzazione della “ Fusione” dei 6 comuni in un’unica città; tutto questo porterà anche a superare lo sciagurato smembramento del collegio elettorale, diviso tra il nolano e l’avellinese. Oltre queste prerogative locali mi piace rivendicare le grandi battaglie civili e sociali fatte e da portare avanti da questo partito,  per cui non posso tollerare che qualcun altro, altrettanto tesserato come me, possa storcere il naso su certe tematiche. Mi riferisco alla legge sullo “Ius soli”;  non possiamo e non dobbiamo avere paura di chi nasce in Italia e va a scuola coi nostri figli fino a diciotto anni e poi, a maturità raggiunta, gli diciamo “ah ma i tuoi genitori non sono italiani, allora te ne puoi andare da dove siete venuti”. Alla legge per la “stepchild adoption”, poter adottare il figlio del compagno, dov’è la difficoltà? Alla legge 194, garantire il diritto di uno e non tenere conto del dovere della struttura di servire l’utenza, non mi pare la stessa cosa, la laicità dello stato prima di tutto. E la grande battaglia per la parità di genere, è la cosa più difficile da realizzare,  per tutti noi uomini e donne. C’è un problema culturale e ci vorrà ancora tanto tempo per superarlo, se si pensa che ad oggi un bambino di tre anni ha già acquisito ed interiorizzato una cultura misogina, solo attraverso​ espressioni linguistiche di pregiudizio razziale di cui ovviamente non capisce neanche il significato. Insomma il partito democratico è un grande partito, di respiro politico, sociale e culturale,  che può migliorare la nostra società grazie al  contributo di ognuno di noi.

Sono Giuseppe Macario un sostenitore del PD e un libero professionista qui nel mio paese, Mugnano del Cardinale. Formalmente appartengo alla categoria dei simpatizzanti. Il tutto è dovuto al blocco del tesseramento… ma presto, spero, porremo rimedio con il nuovo tesseramento. Ascoltano le tante lamentele e critiche dei tesserati mi sembra si dimentichi che questo Pd non è tanto il più grande partito italiano: è l’unico partito italiano. L’unico movimento politico che non si regge su personalismi. L’altro giorno leggevo che “forza Italia risale perché è tornato a farsi vedere Berlusconi”; il movimento cinque stelle invece scende nei sondaggi ” perché Grillo è un po’ sparito” il Partito Democratico no. Il Partito Democratico è un’idea che va al di là del segretario o del personaggio del momento. Il Partito Democratico è e deve essere l’unione di quelle idee e principi che ne hanno portato alla formazione. Dovremmo essere fieri di questi principi, di queste idee. Dovremmo essere capaci di rivendicare questa natura. Per fare ciò però quei principi e quelle idee dobbiamo difenderli anche quando non ci è comodo.  E veniamo al motivo di questo incontro. L’ unione del partito a livello mandamentale e l’unione dei nostri 6 comuni. Per il partito penso scontato un coordinamento dei circoli, se non un circolo unico del baianese, forse da concordare con la direzione provinciale. Per l‘Unione dei comuni del mandamento baianese, io sono per la “Fusione”, per la municipalità unica. Sono convinto che sia il vero passaggio e come tale non posso che essere favorevole ad un partito unito e un territorio unito amministrativamente, per una crescita locale generale. Poco fa, il prof. Giovanni Colucci ci raccontava della necessità di sistemazione del sistema fognario ed idrico di tutto il territorio, ma  solo con un progetto intercomunale si possano reperire i necessari finanziamenti. La mia anima scettica però mi dice che è un percorso difficile. Difficile perché raramente ho riscontrato tra i miei concittadini la volontà di spogliarsi dal proprio utile o dal proprio campanilismo. Al riguardo ricordo la recente esperienza di mancato consorziarsi a Mugnano del Cardinale. Dopo quasi cinquant’anni di tentativi, l’amministrazione decise di  imporre la nascita del “Consorzio del salame mugnanese”. Scelta naufragata perché c’era il chiaro intento di ciascun imprenditore di restare isolato, diffidando di tutti. Era uno degli ultimi treni per la imprenditoria locale legata alla produzione dei salumi. Gli stessi imprenditori hanno provocato il fallimento di quel tentativo di aggrgazione, ed il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Pensare oggi che in maniera indolore e naturale si passi dall’essere mugnanese, avellano, quadrellese, al sentirsi appartenenti al Comune unico del baianese, mi sembra utopistico. Ma è la “Politica” che deve farsi carico di tale compito. E non solo la politica locale. C’è la necessità che da parte dei quadri provinciali, regionali e nazionali di seguire e accompagnare questo processo in tutti i passaggi. Perché ciò si realizzi, però, è necessario che anche il più umile iscritto, o nel mio caso sostenitore, si senta parte attiva e  responsabile delle scelte del Partito. Nella prima e tanto bistrattata “Prima Repubblica” ciò avveniva; vi era una filiera fatta di circoli, sezioni e vita di partito che, da Roma alla più piccola sezione di Mugnano del Cardinale, consentiva di sentirsi parte del tutto. Recuperiamo quanto di positivo c’è stato nel passato politico dei partiti. E per chiudere questo discorso, nel rivolgermi al senatore De Luca, non in quanto tale ma come rappresentante del Partito dico: dateci nuovamente quegli strumenti di partecipazione, dateci l’appoggio politico, ridateci il senso di contare nella partecipazione al partito, anche per portare avanti progetti importanti come la Fusione dei nostri 6 comuni, e ritornare ad un unico collegio elettorale.

 

Sono Maurizio Sorice,  segretario del Circolo dei giovani democratici  di Sperone “Sandro Pertini”, e voglio porre l’attenzione su due tematiche che riguardano il rapporto del PD con la mia generazione. “La comunicazione” e il problema della “disoccupazione giovanile”. Per stare vicino alla frontiera dei  giovani è necessario parlare del lavoro dei giovani, e lavorare per il lavoro per i giovani, oltre il vecchio operaismo novecentesco. Bisogna cercare di rappresentare tutti quei ragazzi che non conoscono il mondo del posto fisso, non conoscono il sindacato, non si fidano dei partiti non comunicano più con le istituzioni, si sentono completamente tagliati fuori dal futuro. Le riforme fatte dal Governo a guida PD vanno nella direzione di diminuire  la disoccupazione, soprattutto giovanile; si è riuscito ad approvare  provvedimenti innovativi per dare più opportunità ai giovani, come  le nuove norme sul lavoro autonomo, e le statistiche danno qualche segnale positivo; ma non dobbiamo accontentarci. Se nel secolo passato c’erano i grandi partiti di massa, oggi serve un partito più leggero che sappia intercettare velocemente i cambiamenti della società, e sappia comunicare con gli strumenti attuali, sempre in evoluzione. La comunicazione  oggi è importantissima ed è utile e necessario per raccogliere consenso, soprattutto sul web e sui social. Noi come Circolo giovani democratici  “Sandro Pertini” oltre alla pagina facebook stiamo lavorando ad un  “link lab”, una piattaforma multimediale”. Abbiamo bisogno inoltre come “Coordinamento PD area baianese” di un  sito web, di una newsletter, di uno spazio multimediale dove si dibattano i problemi e le  richieste dei territori. Chiediamo che la nuova segreteria si faccia carico di queste esigenze irrinunciabili e improcrastinabili, per un dialogo continuo tra i territori del baianese, del nolano, dell’irpinia, della Campania tutta.

Sono il senatore Enzo De Luca, ed ho sempre lavorato per il partito e per L’Irpinia tutta. Ci tengo a precisare che il presunto commissariamento della federazione di Avellino ha riguardato solo la commissione per il tesseramento, ma so che tutto ciò non ha fatto bene al partito. Ritengo che per quanto accaduto dobbiamo comunque recuperare nell’opinione pubblica e verso i tesserati tutti. La logica dell’individualismo sfrenato e senza limiti in politica è fatalmente dannoso per i partiti, blocca non solo il consenso ma soprattutto l’agire politico, finalità ultima della politica. Perciò sono ben lieto quando vengo chiamato a parlare di prospettive nuove per i territori, di scelte politiche programmatiche, con militanti animati da passione politica, come oggi qui a Mugnano. Ma prima di passare ad esaminare le proposte del Coordinamento Pd baianese, voglio ricordare che l’articolo 49 della nostra Costituzione, che riguarda il regolamento della vita dei partiti politici, non è mai stato attuato interamente e concretamente. Questa è una necessità che dobbiamo sottoporre all’attenzione pubblica, in vista delle prossime elezioni, quando ci troveremo davanti partiti personalistici, razzisti, neofascisti, antidemocratici, e inaccessibili nei momenti decisionali. Se vogliamo essere attori politici in Italia ed in Europa, dobbiamo sanare le nostre manchevolezze e portare rappresentanti seri e preparati, sinceramente democratici. Ma veniamo al punto oggi in discussione, in questo territorio : la sciagurata divisione del collegio elettorale, un vulnus che dobbiamo chiedere di sanare, sperando in una legge elettorale nuova e  per questo impegnare i parlamentari alla Camera e al Senato. Per il Baianese, che conosco molto bene, è indispensabile portare avanti il progetto dell’Unione dei Comuni;  ma se questo processo non avanza e risulta un alibi per non affrontare il cambiamento, si porti avanti, con forza, la proposta della “Fusione” dei comuni del baianese. Continuare a perseguire quanto proposto sarà per il Pd una scelta identitaria forte sul territorio. Solo una politica forte e chiara nelle finalità può chiedere l’appoggio ai cittadini sapendo di lavorare per lo sviluppo del territorio. Proseguite il cammino intrapreso oggi, io e il partito saremo con voi