La marcia dei pellegrini Mugnanesi

La marcia dei pellegrini Mugnanesi

Sono quelle cose improvvise. Arrivano così! E ti ritrovi con esperienze che, poi, contano. E restano. C’è un incontro di preghiera. Si parla del Creato. Il luogo è Cimitile. Dove se non le Basiliche paleocristiane?! Da attrazione immediata. Per posto da vedere e rivedere e per argomenti da trattare. Don Giuseppe Autorino è rettore del Santuario di Santa Filomena. Ancorché direttore dell’ufficio di pastorale sociale e lavoro diocesano. Organizza l’evento. Poi vediamo che ne è pienamente partecipe. Con egli vi è S.E. il vescovo Francesco Marino. Ed insieme trasmettono momenti toccanti. Mugnano del Cardinale è presente! Si riempie un pullman. Dal Santuario parte la fede. Uomini e donne con gioia.Tutti beati ed esultanti. Capitanati,sempre,da don Giuseppe. Cimitile offre la sua chiesa. La sua casa. Bella,ampia,accogliente. C’è l’introduzione. Spiegano il rapporto di santità e,poi,continuità tra San Felice e San Paolino. C’è tramite. C’è conseguenza. Un gruppo compito e silenzioso,appresso, visita le meraviglie storiche venute alla luce nei terreni attigui. Tombe e chiese. Celle e fornaci. Archi, capitelli,volte ed affreschi. Senza fiato. Per incanto ci siamo ritrovati accomodati e fare comunità. Si espande una musica piacevole. Complice, nel fare gioco,un’acustica pertinente. Dovuta alla muratura che gronda storia. Ragazze che suonano e cantano. In preludio dell’incontro di preghiera. Il Creato. La regia di don Giuseppe è impeccabile. Arriva l’orazione del Vescovo Marino. Si intervalla ai quattro passi che alcuni fedeli recitano. L’omelia, sempre vescovile,poi, diventa invocazione intensa. Il Creato l’abbiamo in custodia. Tutti. Non dobbiamo sprecarlo. Nessuno di noi. A compendio, giunge al cuore, il dono della diocesi, ad un gruppo di ragazzi, di un alberello. Curare e farlo crescere è metafora del tempo passato assieme. E di tutto quello che è stato enunciato. La benedizione finale,assortita alla musica in conclusione, hanno fornito il lasciapassare a tutti i fedeli presenti. Guadagnando l’uscita. Molta serenità. Molta quiete. Molta pace. Ognuno l’ha portata con sé. Raggiungendo la via del ritorno. L’ultimo brivido è stato regalato da un pullman che sembrava troppo veloce. Forse era un giocoso e scanzonato tentativo nel restare ancora insieme. Si,abbiamo provato un sentimento di condivisione. Certamente. Ognuno avrà pensato: alla prossima! Io ci sarò.

Enzo Pecorelli