Gigli, ricorso Bettoliere. Il Tar si pronuncia “E’ inammissibile”

Gigli, ricorso Bettoliere. Il Tar si pronuncia “E’ inammissibile”

Nola – Festa dei Gigli, Il Tar boccia il ricorso del Bettoliere – Il ricorso relativo all’assegnazione del Giglio del Bettoliere è inammissibile. L’ inequivocabile sentenza è stata pronunciata dal Tar della Campania.

Lo stesso era stato proposto da Felice Mercogliano, rappresentato dal Dottor Domenico Manganiello – studio Pignalberi, contro il Comune di Nola, rappresentato e difeso dall’avvocato Maurizio Renzulli, e la Fondazione Festa dei Gigli, rappresentata e difesa dagli avvocati Domenico Vitale e Gabriele Vitale per “…l’annullamento – così si legge nella sentenza – di provvedimenti non meglio precisati”.

In pratica, il Tar sottolinea la totale approssimazione del ricorso, carente dei requisiti minimi per essere definito tale. Anche rispetto alla stessa esposizione si evidenzia l’assenza  di “…un’ articolazione logica delle censure, enunciate in maniera confusa…oltre che un difetto di motivazione”. Inoltre il ricorso risulta proposto addirittura da un commercialista “..a nulla rilevando la circostanza che successivamente alla proposizione dello stesso si sia costituito un difensore con procura conferita in data posteriore al deposito

“Su questa vicenda siamo stati sempre sereni – afferma Francesco De Falco, Presidente della Fondazione Festa dei Gigli – non solo perché i motivi di contestazione esposti si presentavano del tutto sconclusionati, ma ancor più perché proponente ha grottescamente designato come difensori dei soggetti non abilitati all’esercizio della professione di avvocato, che si sono abusivamente prestati all’esercizio della stessa. Nonostante ciò, la Fondazione ha dovuto affrontare il giudizio con dispendio di energie, tempo e risorse sottratti alla valorizzazione e alla promozione della Festa.  Questo tipo di azioni, ancor più quando illegittime e strumentali, non fanno bene alla nostra comunità e sono contrarie allo spirito della nostra millenaria tradizione. Il C.d.a. della Fondazione è già a lavoro per una revisione regolamentare che consenta di superare questi inopportuni fenomeni.”