Ecco la mostra nel consiglio regionale campano dei manufatti dei detenuti di Poggioreale

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Ecco la mostra nel consiglio regionale campano dei manufatti dei detenuti di Poggioreale

“Il Consiglio regionale si apre alla società e ai problemi sociali più gravi ed esporre questa mostra di manufatti realizzati dai detenuti di Poggioreale proprio all’ingresso della sede consiliare significa richiamare l’attenzione sociale e delle Istituzioni e lanciare un importante messaggio culturale sul tema fondamentale della rieducazione della pena e del reinserimento lavorativo e sociale di chi ha pagato il proprio debito con la giustizia”. E’ quanto ha affermato la Presidente del Consiglio Regionale della Campania Rosa D’Amelio, intervenendo, stamani, alla conferenza stampa convocata per presentare la mostra mercato di ceramiche realizzate dai detenuti di Poggioreale che sarà esposta in Consiglio regionale, nella sede del Centro Direzionale isola F13, nei giorni 4, 5 e 8 febbraio, dalle ore 9,00 alle ore 13,30. “Continua così, dopo la mostra nel decennale dei consultori, il concerto per la legalità in Aula, l’apertura del Consiglio ad iniziative esterne, la nostra opera per imprimere un carattere sociale all’Istituzione e per avvicinarla ai cittadini” – ha sottolineato il vertice dell’assemblea legislativa campana. Alla presentazione del progetto “Keramos Liberidentro”,  svolto nell’istituto penitenziario di Poggioreale, promosso dalla associazione La Mansarda e dalla Cooperativa “Il Quadrifoglio”, hanno partecipato i responsabili delle due associazioni, Samuele Ciambriello e Lidia Ronghi, Francesco De Martino, vice provveditore dell’Amministrazione regionale penitenziaria, Antonio Fullone, direttore del carcere di Poggioreale, Pierluigi Lo Presti, in rappresentanza di Adriana Tocco, Garante dei detenuti. Alla conferenza stampa ha preso parte il capogruppo di De Luca Presidente in Rete, Carmine De Pascale. I manufatti, che sono acquistabili, sono stati realizzati da sedici detenuti del “Padiglione Salerno” della Casa Circondariale di Poggioreale, che hanno frequentato un corso di formazione. Uno di essi, Procolo, grazie ad un permesso speciale ha partecipato all’iniziativa testimoniando personalmente “la positività di un percorso formativo che consente di acquisire competenze artigianali e di favorire la socialità” e ricordando che “la pena detentiva sottrae la libertà ma non la dignità”. “Chi entra in carcere deve scontare la pena prevista per il reato che ha commesso ma non deve subire a sua volta un reato” – ha sottolineato Ciambriello – per il quale “va rafforzata la presenza di assistenti sociali e, in generale, di figure sociali nelle carceri e vanno individuati percorsi per favorire l’esecuzione della pena al di fuori degli istituti penitenziari”. “Questo progetto rientra nelle tante attività che realizziamo a favore del sociale” – ha spiegato Lidia Ronghi – esprimendo l’auspicio che tutte le Istituzioni “si impegnino ulteriormente per favorire progetti tesi all’acquisizione di competenze lavorative da parte dei detenuti”. “Il carcere è occasione di ripensamento e di riscatto – ha aggiunto Fullone – e, per questo, è fondamentale favorire l’attività lavorativa e relazionale”. “Il lavoro in carcere è fondamentale perché sottrae spazio al vuoto del tempo inattivo e crea una prospettiva di reinserimento sociale” – ha sottolineato Lo Presti. “Sulla spinta dell’Europa stiamo assistendo ad un cambiamento di mentalità e di funzionalità nella gestione della detenzione” – ha spiegato De Martino – per il quale “la politica non deve perseguire l’ossessione giustizialista ma deve farsi carico di far crescere culturalmente la società affinchè la pena detentiva sia effettivamente finalizzata alla rieducazione del condannato”. Infine, De Pascale per il quale “la mostra mercato portata all’interno della sede consiliare è un’iniziativa importante perché sottolinea lo scopo fondamentale della pena che è la rieducazione del condannato e il suo reinserimento sociale. E’ su questo che il Consiglio regionale deve lavorare per stimolare questa cultura e favorire la socialità nelle carceri”.