Un libro che lancia un chiaro segnale di speranza, un forte messaggio di resilienza, perché tra le righe si legge in maniera inequivocabile la possibilità di un rilancio e di una rinascita per tutti. Si può riemergere dal fango, dalle viscere della terra, dal buio di un’esistenza. Il libro è quello di Davide Ardolino, sociologo e criminologo, dal titolo “A due passi dal cielo. Stazione di arrivo: le stelle”, edito da “Il Saggio”, scritto in occasione del quarantennale di “Casa sulla roccia”. Sarà presentato mercoledì 17 dicembre, alle 17, presso la sala De Mita del carcere borbonico di Avellino.
Le storie raccontate da Ardolino sono legate a filo rosso con “Casa sulla Roccia” e con la Comunità Terapeutica “Villa Dora”, dove il sociologo ha lavorato per diversi anni. Sono quattro storie, realistiche ma con personaggi di fantasia, di persone che hanno convissuto con lo stigma della vergogna: prostituzione, alcol, droga. Ma dallo stigma sono venuti fuori. Il testo di Ardolino è anche un pezzo di storia della città di Avellino, di una città che pian piano stava cercando di venire fuori dal terremoto, per trovarne un altro, altrettanto duro, che ha rovinato la vita di tantissimi giovani: la droga.
E come per il sisma dell’80, anche per le scosse dell’eroina e della cocaina, è stato importante il mondo del volontariato: Casa sulla Roccia e non solo.
Mercoledì 17 sarà proiettato anche il docufilm “Io, di nuovo”, da un’idea di Maurizio Picariello. Un lavoro che parla della comunità, delle attività, degli strumenti terapeutici, dalla presa in carico alla dimissione, degli intrecci di vita, di cadute e di ripartenza, degli operatori che vanno oltre la professionalità, mettendo al centro di ogni intervento di cura l’umanizzazione.
