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Al Partenio-Lombardi finisce 2-2 una gara piena di svolte, con l’Avellino avanti, la rimonta del Palermo e l’urlo finale firmato Palumbo.
Avellino e Palermo si dividono la posta al termine di una partita intensa, nervosa e ricca di colpi di scena. Il pareggio maturato al Partenio-Lombardi non è una semplice somma di episodi, ma il riflesso di una gara che ha cambiato volto più volte e che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultimo istante.
Davanti a oltre novemila spettatori, con una presenza significativa di tifosi rosanero nel settore ospiti, i biancoverdi hanno mostrato personalità, organizzazione e una reazione importante nei momenti di difficoltà, pagando però ancora qualcosa in termini di concretezza. Il Palermo ha confermato qualità ed esperienza, ma nel finale ha rischiato di lasciare Avellino senza punti.
Primo tempo: Avellino in crescita e vantaggio meritato
L’avvio di gara è equilibrato, con il Palermo più orientato al palleggio e l’Avellino aggressivo nelle seconde palle. La prima vera occasione arriva dai piedi di Palmiero, che dalla distanza costringe Joronen a un intervento attento.
Con il passare dei minuti i Lupi prendono campo. Missori spinge con continuità sulla fascia, Sounas e Besaggio accompagnano l’azione, mentre Biasci e Tutino lavorano per creare spazi. Al trentanovesimo arriva il gol che sblocca la partita: azione sviluppata sulla destra, pallone messo in area e Biasci è rapido nel trovare il tempo giusto per battere Joronen, facendo esplodere il Partenio.
Prima dell’intervallo l’Avellino va vicino al raddoppio con una giocata spettacolare di Besaggio, che tenta una conclusione acrobatica su assist di Sounas senza però trovare lo specchio. Si va al riposo sull’1-0, con i biancoverdi in controllo.
Ripresa: occasioni mancate e sorpasso rosanero
Il secondo tempo si apre con l’episodio che può indirizzare definitivamente il match. Tutino approfitta di un errore difensivo del Palermo e si presenta solo davanti a Joronen, ma sceglie il dribbling invece della conclusione immediata e l’azione sfuma. È un passaggio chiave della gara.
Il Palermo cresce e aumenta la pressione. Biasci sfiora la doppietta, ma al sessantanovesimo arriva il pareggio: Daffara respinge una prima conclusione, sulla ribattuta Ranocchia è il più rapido e firma l’1-1.
La partita diventa tesa e spezzettata. Al settantottesimo l’arbitro Galipò assegna un calcio di rigore al Palermo per un tocco giudicato irregolare di Fontanarosa su una conclusione dalla distanza. Il VAR conferma la decisione. Dal dischetto Pohjanpalo è glaciale e all’ottantatreesimo porta avanti i rosanero.
Poco dopo arriva l’espulsione di Diakité per doppia ammonizione, episodio che cambia nuovamente l’inerzia della gara.
Finale: spinta, cuore e pareggio
Nel finale l’Avellino si riversa in avanti. Biancolino inserisce energie fresche e chiede alla squadra l’ultimo sforzo. La pressione aumenta e all’ottantanovesimo arriva il pareggio: Russo va via sulla sinistra, cross sul secondo palo e Palumbo si coordina alla perfezione, colpendo al volo e battendo Joronen con una conclusione splendida.
Nel recupero succede ancora di tutto. All’ultimo dei minuti concessi l’Avellino costruisce due palle gol nitide, prima con una girata ravvicinata e poi con un colpo di testa, ma in entrambe le occasioni Joronen si supera e salva il Palermo da una sconfitta che sembrava possibile.
Il triplice fischio arriva subito dopo, accompagnato dall’applauso del Partenio.
Un punto che lascia segnali
Il 2-2 finale lascia qualche rimpianto, ma anche indicazioni importanti. L’Avellino dimostra identità, capacità di reazione e una crescita evidente, soprattutto sul piano del carattere. Restano margini di miglioramento nella gestione dei momenti chiave, ma la prestazione conferma un percorso in evoluzione.
Il Palermo porta via un punto prezioso, ma nel finale ha rischiato grosso. È il segno di una partita vera, intensa, giocata senza risparmi fino all’ultimo secondo.
Il tabellino
Serie B 2025/26 – 17ª giornata
Avellino–Palermo 2-2
Marcatori
39’ pt Biasci (A)
24’ st Ranocchia (P)
38’ st rig. Pohjanpalo (P)
44’ st Palumbo M. (A)
Avellino (3-5-2)
Daffara; Enrici (Russo 35’ st), Simic, Fontanarosa; Missori, Sounas, Palmiero (Palumbo M. 28’ st), Besaggio (Panico 43’ st), Cancellotti; Biasci (Lescano 35’ st), Tutino (Patierno 28’ st).
Allenatore: Biancolino.
A disposizione: Iannarilli, Gyabuaa, Crespi, Cagnano, Milani, Manzi.
Palermo (3-4-1-2)
Joronen; Peda, Bani (Gomes 21’ st), Ceccaroni; Diakité, Segre (Gyasi 21’ st), Ranocchia (Giovane 40’ st), Augello; A. Palumbo (Blin 40’ st); Le Douaron (Veroli 43’ st), Pohjanpalo.
Allenatore: Inzaghi.
A disposizione: Gomis, Bardi, Brunori, Bereszynski, Corona.
Arbitro: Galipò
Assistenti: Colarossi, Ricci
Quarto ufficiale: Vogliacco
VAR: Maggioni
AVAR: Rutella
Ammoniti: Bani (P), Palmiero (A), Simic (A)
Espulso: Diakité (P) 87’
Recupero: 1’ pt, 6’ st
Spettatori: circa 9.500, di cui 500 da Palermo
